Stanchezza. Depressione. Esaurimento nervoso.
Evviva wikipedia.
venerdì 27 agosto 2010
lunedì 23 agosto 2010
Riflessioni pesanti
Fa caldo, fa caldo e fa caldo. Ed è ovvio visto che siamo in agosto e siamo anche in Texas. Ma io non ne posso più. Sono affamata ma devo mangiare poco perchè ho deciso di dimagrire, in Florida ho messo su troppo peso, non c'è più un paio di pataloni in cui entro, compresi i miei amati jeans italinissimi D&G e non ho soldi per comprarne altri. E sono scazzata, sono pensierosa e sono indecisa.
Che fare? Che fare? Che cazzo fare!!!
Ho intorno gente con facce da funerale, chi telefona al fidanzato in Israele tanto si licenzia e andrà a vivere là, chi come me fa finta di lavorare e pensa, chi va in bagno d'ogni tanto e si fa un pianto come Ashley.
Non ho avuto il coraggio di dire a mia madre e a mia sorella della questione: stapperebbero lo spumante. Io non voglio partire invece, ma alla fine devo. Guardiamo in faccia la realtà, c'è ben poco che io possa fare.
Houston Dallas in auto sono cinque ore circa senza trovare traffico (come no) e non è certo fattibile due volte al giorno.
Ma questo significa vendere la casa, mettere tutto il mio caos fisico ed emozionale in scatoloni ben capienti e ricominciare semplicemente una vita. No non ce la faccio. Giuro stavolta non ce la faccio.
Devo mangiare.
Che fare? Che fare? Che cazzo fare!!!
Ho intorno gente con facce da funerale, chi telefona al fidanzato in Israele tanto si licenzia e andrà a vivere là, chi come me fa finta di lavorare e pensa, chi va in bagno d'ogni tanto e si fa un pianto come Ashley.
Non ho avuto il coraggio di dire a mia madre e a mia sorella della questione: stapperebbero lo spumante. Io non voglio partire invece, ma alla fine devo. Guardiamo in faccia la realtà, c'è ben poco che io possa fare.
Houston Dallas in auto sono cinque ore circa senza trovare traffico (come no) e non è certo fattibile due volte al giorno.
Ma questo significa vendere la casa, mettere tutto il mio caos fisico ed emozionale in scatoloni ben capienti e ricominciare semplicemente una vita. No non ce la faccio. Giuro stavolta non ce la faccio.
Devo mangiare.
domenica 22 agosto 2010
Apple
Ho superato il mio record, sono andata a dormire alle cinque e sono già sveglia, stanca come una bestia ma senza sonno. Che palle.
E si preannuncia una domenica di solutidine visto che KoP (come ormai viene definito) si è dato alla macchia, cioè passa il week end nel ranch di San Antonio con la ex moglie suoceri figlio e famigliola felice del mulino bianco, in cui io ovviamente non sono inclusa. Evviva.
Se vado da Ash finiamo con il parlare del trasferimento e di lavoro e non mi va. Vorrei essere leggera oggi. Invece mi sento già la testa pesante come il piombo.
Incredibile a dirsi, ma mi piacerebbe essere a Central Park, sdraiata sull'erba vicino al laghetto...
A Miami LaVale mi ha praticamente costretta a vedere tutti i Twilight possibili e immaginabili; ci penso perchè alla fine oggi mi guarderò qualcosa a casa... Devo ammettee che il il primo è carino, mi sono piaciute le atmosfere oniriche e il desiderio, l'amore tenero e adolescienziale, vampirico o meno che sia.
Il resto mi è parsa spazzatura. LaVale sottolineava il dualismo dei due figaccioni (mah?!?) e mi diceva chi sceglieresti tu? Io? Il lupo se devo, almeno non è patito come l'altro. Quello se lo avessi portato a casa mia nonna lo avrebbe rimpinzato di cannelloni e parmigiana! (Oh che pensieri soavi! che dolci ricordi!)
Comunque il succo di questo discorso scomposto è che La Vale mi diceva che è nella scelta la decisione di una vita, di un amore. Se la scelta è sbagliata non puoi pretendere che il resto fili dritto. Se Bella avesse scelto il lupo il film andava a puttane, ecco. COme la mia vita attuale. Per cui è ovvio scelgiere il bel vampiretto coi soldoni la Volvo grigia etc. Ok, ci posso anche arrivare ma al mio cuore chi gli e lo fa capire? E alla mia testa?
SE la mia testa ha scelto un lupo, perso nei suoi fottuti boschi o ranch che siano, come faccio a farmi violenza e tornare dal mio newyorchese poco vampiro e poco patito?
Oddio ho riletto questo post dall'inizio... Devo stare davvero male oggi...
E si preannuncia una domenica di solutidine visto che KoP (come ormai viene definito) si è dato alla macchia, cioè passa il week end nel ranch di San Antonio con la ex moglie suoceri figlio e famigliola felice del mulino bianco, in cui io ovviamente non sono inclusa. Evviva.
Se vado da Ash finiamo con il parlare del trasferimento e di lavoro e non mi va. Vorrei essere leggera oggi. Invece mi sento già la testa pesante come il piombo.
Incredibile a dirsi, ma mi piacerebbe essere a Central Park, sdraiata sull'erba vicino al laghetto...
A Miami LaVale mi ha praticamente costretta a vedere tutti i Twilight possibili e immaginabili; ci penso perchè alla fine oggi mi guarderò qualcosa a casa... Devo ammettee che il il primo è carino, mi sono piaciute le atmosfere oniriche e il desiderio, l'amore tenero e adolescienziale, vampirico o meno che sia.
Il resto mi è parsa spazzatura. LaVale sottolineava il dualismo dei due figaccioni (mah?!?) e mi diceva chi sceglieresti tu? Io? Il lupo se devo, almeno non è patito come l'altro. Quello se lo avessi portato a casa mia nonna lo avrebbe rimpinzato di cannelloni e parmigiana! (Oh che pensieri soavi! che dolci ricordi!)
Comunque il succo di questo discorso scomposto è che La Vale mi diceva che è nella scelta la decisione di una vita, di un amore. Se la scelta è sbagliata non puoi pretendere che il resto fili dritto. Se Bella avesse scelto il lupo il film andava a puttane, ecco. COme la mia vita attuale. Per cui è ovvio scelgiere il bel vampiretto coi soldoni la Volvo grigia etc. Ok, ci posso anche arrivare ma al mio cuore chi gli e lo fa capire? E alla mia testa?
SE la mia testa ha scelto un lupo, perso nei suoi fottuti boschi o ranch che siano, come faccio a farmi violenza e tornare dal mio newyorchese poco vampiro e poco patito?
Oddio ho riletto questo post dall'inizio... Devo stare davvero male oggi...
venerdì 20 agosto 2010
With Love
Rieccomi, quindi devo dire ciao a tutti.
Lo so che parevo sparita, ma è statao un periodo convulso e complicato, e francamente mi pareva inutile scirvere post tipo fa caldo o sono mooolto presa dal lavoro. Ok la verità è un'altra.
SOno tornata tranquilla e rilassata (mah!) da Miami, vacanza a volume più basso degli altri anni, almeno per me. Non fraintedetemi, sole mare vita notturna e tutto quanto si possa desiderare, ma non lo so, forse ero io che ero assente, forse sono davvero troppi anni che vado lì. E' stato bello rivedere La Vale, lei è talemnte fuori di testa che non puoi divertirti. Poi mi è piombato Spencer a farsi un week end nel nostro albergo. E' stato facile, andaimo sempre lì e lui era venuto a trovarci anche altre volte. Per me invece non è stato facile. Spencer è eccezzionale nel farsi desiderare, nel farsi amare... Gli anni passati non sono poi noccioline e gli strascichi alla fine ci sono. Sono tornata con tanti pensieri, dubbi, e le mie paure si sono accentuate. Se non fossi già fuggita a Corpus Cristhi forse avrei accettato di stare ancora una settimana a Orlando, dalla Vale. Ma in fondo è meglio così, mi mancava il TExas con il suo caldo secco che ti sciuga le ossa. LA FLorida è il posto più umido al mondo e io che sono pavese di nascita, l'umidità ce l'ho nelle vene. Mi mancava l'uomo dei silenzi. Io non credo di essere mancata a lui, visto che in pratica è statao irreperibile. Cellulare perennemente spento, e quando lo trovavo mi diceva "SOno al ranch" (Vedi ex moglie...) e tipo "No, non puoi chiamarmi al ranch" FAvoloso. E ora sono qui, a corrergli dietro mentre lui fa un passsetto ogni giorno, piccolo e indeciso, verso di me. E' dura vivere di questo.
E' ancora più dura visto che al mio rientro ci hanno comunicato quello che mi aspettavo ma temevo: trasferimento obbligato entro dicembre alla sede centrale di Houston. Gli uffici di Dallas chiudono definitivamente causa costi di gestione troppo elevati. Nessun taglio di personale, ma chi non accetta il trasferimento... in pratica sarà licenziato. Io non voglio andare a Houston, ovviamente. Odio Houston. Poi qui ho la mia vita, la mia casetta e il relativo poco simpatico mutuo, qui aveo trovato pace e stabilità... avevo. Il fatto è che io non ho scelta, sono qui con un visto per motivi di lavoro, in pratica la mia azienda si è accollata quando mi ha assunto l'onere di gestirmi la permanenza negli Usa. Se mi licenzio perdo il visto (e il lavoro...) e devo rimpatriare. E questo per me è peggio che andare a Houston. Non è una bella situazione e devo trovare una soluzione alla svelta. La soluzione più indolore sarebbe sposare un americano, così da prendermi una volta per tutte la famigerata Green Card. Peccato che non credo che l'uomo dei silenzi sia pronto a risposarsi...
E poi, ovviamente, in questi giorni, caldissimo, lavoro lavoro lavoro e tanti sogni.
Come sempre.
Lo so che parevo sparita, ma è statao un periodo convulso e complicato, e francamente mi pareva inutile scirvere post tipo fa caldo o sono mooolto presa dal lavoro. Ok la verità è un'altra.
SOno tornata tranquilla e rilassata (mah!) da Miami, vacanza a volume più basso degli altri anni, almeno per me. Non fraintedetemi, sole mare vita notturna e tutto quanto si possa desiderare, ma non lo so, forse ero io che ero assente, forse sono davvero troppi anni che vado lì. E' stato bello rivedere La Vale, lei è talemnte fuori di testa che non puoi divertirti. Poi mi è piombato Spencer a farsi un week end nel nostro albergo. E' stato facile, andaimo sempre lì e lui era venuto a trovarci anche altre volte. Per me invece non è stato facile. Spencer è eccezzionale nel farsi desiderare, nel farsi amare... Gli anni passati non sono poi noccioline e gli strascichi alla fine ci sono. Sono tornata con tanti pensieri, dubbi, e le mie paure si sono accentuate. Se non fossi già fuggita a Corpus Cristhi forse avrei accettato di stare ancora una settimana a Orlando, dalla Vale. Ma in fondo è meglio così, mi mancava il TExas con il suo caldo secco che ti sciuga le ossa. LA FLorida è il posto più umido al mondo e io che sono pavese di nascita, l'umidità ce l'ho nelle vene. Mi mancava l'uomo dei silenzi. Io non credo di essere mancata a lui, visto che in pratica è statao irreperibile. Cellulare perennemente spento, e quando lo trovavo mi diceva "SOno al ranch" (Vedi ex moglie...) e tipo "No, non puoi chiamarmi al ranch" FAvoloso. E ora sono qui, a corrergli dietro mentre lui fa un passsetto ogni giorno, piccolo e indeciso, verso di me. E' dura vivere di questo.
E' ancora più dura visto che al mio rientro ci hanno comunicato quello che mi aspettavo ma temevo: trasferimento obbligato entro dicembre alla sede centrale di Houston. Gli uffici di Dallas chiudono definitivamente causa costi di gestione troppo elevati. Nessun taglio di personale, ma chi non accetta il trasferimento... in pratica sarà licenziato. Io non voglio andare a Houston, ovviamente. Odio Houston. Poi qui ho la mia vita, la mia casetta e il relativo poco simpatico mutuo, qui aveo trovato pace e stabilità... avevo. Il fatto è che io non ho scelta, sono qui con un visto per motivi di lavoro, in pratica la mia azienda si è accollata quando mi ha assunto l'onere di gestirmi la permanenza negli Usa. Se mi licenzio perdo il visto (e il lavoro...) e devo rimpatriare. E questo per me è peggio che andare a Houston. Non è una bella situazione e devo trovare una soluzione alla svelta. La soluzione più indolore sarebbe sposare un americano, così da prendermi una volta per tutte la famigerata Green Card. Peccato che non credo che l'uomo dei silenzi sia pronto a risposarsi...
E poi, ovviamente, in questi giorni, caldissimo, lavoro lavoro lavoro e tanti sogni.
Come sempre.
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