mercoledì 9 marzo 2011

Varie ed eventuali

"Un altro nome dell’amore: pazienza."
Microliti" di Paul Celan, Zandonai Editore.
Ancora più perentoria in originale: "Ein anderer Name der Liebe: Geduld".


Ci vuole pazienza per amare, lo so. Perché bisogna imparare ad aspettare. Ci vuole pazienza e fermezza e dolcezza con un bambino; ma anche con chi ci ha tenuto in braccio da piccoli. Ci vuole pazienza con chi va, e poi torna. Ci vuole pazienza, ma come faccio, se il mio amore ha fretta?

4 commenti:

  1. Bisogna trovare un punto d'incontro...
    Anche io e TheRooster, in questo momento, stiamo avendo pazienza...

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  2. La pazienza è l'arma migliore per guadagnarsi qualsiasi cosa :)...la pazienza ti permette di vedere il lato migliore di molte cose.. Dai Eileen :)non ti far coinvolgere dalla fretta che anima tutta the Big Apple.. a proposito, non ho mai capito perchè la chiamano così.. mi sveleresti l'arcano, tu che ormai sei ad un passo dalla green card ? :)..

    Emerald Bar

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  3. La prima volta che venne usata la similitudine "New York - Mela" fu nel 1909 da Edward S. Martin, nel libro "The Wayfaver in New York". Nel suo saggio su New York, il Martin paragona lo stato di New York ad un melo le cui radici provengono dalla valle "proletaria" del Mississippi, mentre il frutto "aristocratico" dell'albero (appunto, la "grande" mela) riceve da parte del governo un sussidio economico sprzionato nei confronti degli altri stati dell'unione federale.
    Il termine venne dimenticato fino agli anni '20, quando venne riproposto dal cronista sportivo John J. Fitzgerald che sentì questo termine sulla bocca di due stallieri afroamericani, che definivano così l'ippodromo di New York. L'espressione gli piacque e la usò sul New York Morning Telegraph, riferendosi sempre all'ippodromo, riportando come per gli scommettitori di corse ai cavalli, New York fosse sicuramente il circuito ("la mela") più ambito e remunerativo.
    I musicisti jazz nel corso degli anni '30 e '40 spesso usavano quest'appellativo, ancora una volta come una metafora del successo che ci si aspettava dal suonare nei club di Harlem e Broadway. Quando si suonava lontano da New York, si suonava "sui rami", al contrario suonare a New York significava suonare nella "Grande Mela"!
    Il soprannome è stato rispolverato, dopo un periodo di silenzio, negli anni '70, quando Charles Gillet, presidente dell'ufficio del turismo, usò il termine nella campagna di promozione della città e New York City ne fece suo il simbolo di una mela rossa. Infine nel 1997 il sindaco Rudolph Giuliani ha battezzato "Big Apple Corner" l'angolo tra la 54 strada ovest e Broadway, dove John J. Fitzgerald abitò dal 1934 al 1963, per rendere omaggio al grande scrittore, in qualche modo padrino della definizione.
    (ma l'ho cercato in rete dopo il tuo commento, perchè ti giuro, non me l'ero mai chiesto e non lo sapevo!)

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  4. Grazie per la curiosità!
    Cmq, la pazienza è una virtu che non tutti hanno, ma l'amore è amore; la parte che pazienza non ne ha dovrebbe aspettare che l'altra sia pronta, solo per il fatto che quando si ama si rispettano le volontà dell'altro. Ovviamente questo vale per entrambi: se c'è una cosa in sospeso, l'altro deve impegnarsi a prendere una decisione al più presto..venirsi incontro a vicenda è l'unica soluzione...se poi la decisione dipende da fattori esterni, si deve aspettare e basta.
    Brava Eileen! Quanto vorrei essere lì con te! :D

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