venerdì 19 novembre 2010
Senza Titolo
ci sono dei fogli sparsi e il pensiero di quella strada buia con gli alberi neri sul tramonto violaceo... poi il silenzio e i miei occhi truccati nello specchio... e i miei occhi struccati davanti allo specchio... c'e' una cesta intera di panni sporchi e dei completi gia' abbinati nell'armadio... e il letto e' sempre coperto di oggetti, maglioni, borse.. a volte ci dormo ranicchiata.. altre vestita... ci sono dei punti pieni di polvere... quelli sono i punti fermi, in quelli mi riconosco, l'asciugamano sul termosifone... la foto di me piccolina in una cornice d’argento... la lampada a uovo anni settanta... sono le cose che non si muovono che mi ricordano dove mettere i piedi... e se mi ricordo li metto a terra... mentre qualcosa mi chiama ancora allo specchio, agli zigomi a cui appartengo, alle labbra spesso incurvate verso il basso e ai colori chiari che mi sbiadiscono i contorni... con i piedi a terra cammino fino al punto in cui mi vedo... sorrido, ho dimenticato gli occhi nella strada buia, nel tramonto delle 5 e 30... certe volte vorrei poter non appartenere a niente...
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Quando scrivi post così complicati mi sento una scema perchè mi tocca leggere e rileggere per capine il senso...:) Comunque la foto è meravigliosa...l'hai fatta tu?
RispondiEliminaSenza parole.
RispondiEliminaBellissimo, intimo e dolcemente feroce quello che scrivi.
silvia
Marti: ma no dai! Però me l'hanno già detto che sono troppo incomprensibile... uff! :(
RispondiEliminaCmq l'avevo fatta una vita fa...
Silvia: no, bellissima è la frase " dolcemente feroce". Stupenda! Posso farla mia?
Nono non sei incomprensibile, probabilmente stamani ero già fusa prima di iniziare la giornata! :)
RispondiEliminarubo le parole di eilee (come si pronuncia? - che significa il tuo nome?) per il mio corso di scrittura sul frammento - angelo ferrarini 31.1.12 - grazie: avevo letto Patrizia Cavalli, molto colta e mi piaceva. Qui invece le parole sono poco dopo la loro nascita, manca anche lo sfoggio minimo - e il lettore si riconosce - le sente sue - anzi, per tutti
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