venerdì 30 settembre 2011

Bancarotta

Ho visto un siero superiperfavoloso della lancome, ho visto una maglia fatta a cappa color tortora, ho visto un paio di collant in chachemire e un paio di parigine, ho visto una collana meravigliosa che viene 130 dollari, ho visto dei charms stupendi che vengono altrettanto ma l'uno, una handbag imitazione pura ma ben fatta di Baleciaga, ho visto delle mollettine per i capelli ricoperte di swarosky a tredici dollari l'una... (e ho già preso una crema anti occhiaie di Chanel, una sciarpa più berretto morbidoso in meravigliosa lana grossa e un leggins di jeans blu. Attendo inoltre l'estratto conto della carta, uso smodato del mese di settembre in cui acquistai un maglione di alpaca, di gucci, color ghiaccio a trecce.)
E il mio conto in banca resta di ottocenta dollari, anzi si assottilia sempre di più.
Di lavoro non ce n'è e, se devo dirla tutta, mi fa tutto talmente schifo che manco ho voglia, di cercarmi un lavoro e neppure di lavorare.

Sono stata declassata pure io: da sfigata cronica a sficata cosmica irrecuperabile. Fine.

giovedì 29 settembre 2011

Richiedesi consiglio

Necessito una crema, non correttore o fondotinta, ma contorno occhi, contro le occhiaie bluastre! Che mi consigliate???

martedì 27 settembre 2011

Estate Indiana



"Nei primi giorni dell’autunno dei miei quattordici anni, come se presagissi qualcosa, il mondo mi sembrava risplendere di un colore ben preciso. Sarà stato il marrone brillante delle castagne… Le foglie morte color dell’oro danzavano al soffio del vento nella luce anch’essa dorata, e l’aria era satura dell’odore che sprigionavano, un odore puro, come di qualcosa che è bruciato. Tutto sembrava tempestato di grani d’oro, molto più del normale."
(Banana Yoshimoto)
Autunno.

venerdì 23 settembre 2011

Cosiderazione sulla sfiga cosmica

Se mi cade il satellite sulla mansardina pavese mi incazzo e non poco...

giovedì 22 settembre 2011

"Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto e io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sopra i remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acqua che si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre".
(Odisseas Elitis)

Tu porto, casa, in qualche modo, amore.
Eppure io devo trovare la forza di dire basta.
A questa vita da cui mi sento aliena, disgiunta, stuprata persino.
A questo modo di essere, di pensare, di agire.
Agisco, vado avanti, ma non mi riconosco più.
Io non sono più io.
E non posso continuare a farmi del male, a dire bugie, a ferire lui e me.
Resta tutto una menzogna, anche quello che ci ha unito, avvicinato, che abbiamo condiviso, che ci ha reso felici. E quei momenti non se lo meritano.


Ci sono dolori che non passano. Ci sono dolori a cui ti abitui.
Io, a questo dolore, non voglio abituarmi, voglio vivere, voglio andare oltre, voglio tornare ad essere io.
Solo non he la forza di farlo. E non so dove trovarla.

lunedì 19 settembre 2011

Apple Pie

Non so voi, ma io avrei proprio voglia di questa...

domenica 18 settembre 2011

Vivere significa sempre lanciarsi in avanti, verso qualcosa di superiore, verso la perfezione, lanciarsi e cercare di arrivarci.
(Boris Pasternak, До́ктор Жива́го ossia "Il dottor Živago")

martedì 13 settembre 2011

Riflessione condivisa

Io, lo so, del 9/11 non ho scritto niente.
Ne sono consapevole. Non è che l'ho scordato, vivendo a New York vi assicuro che è a dir poco impossibile. L'atmosfera non è pesante e cupa come io mi sarei immaginata, anzi, c'è grande orgoglio e senso di vittoria, c'è speranza verso il futuro, come se l'orizzonte finalmente regalasse altro, e non più aerei civili che si schiantano contro gli skycraper.
Personalmente è una data che mi ghiaccia un pò...insomma, ho un fidanzato che era a Manhattan in quel preciso momento, mica roba da ridere ecco, e si ricorda tutto al centesimo di secondo. E vedere il posto dove tutto è successo quasi ogni mattina rende tutto strano, irreale. Non è successo a migliaia di chilometri da me, ma qui, dalle finestre di casa nostra si sarebbe visto tutto meglio che in un mega schermo. Non posso non pensarci, a volte. Penso anche che ci sono state altre stragi, eventi drammatici come i fatti relativi ad Allende, o altre centinaia di migliaia di genocidi silenziosi che non hanno lo stesso rielievo mediatico.
Eppure questo 9/11 è per me il simbolo del terrore, della morte stessa. Una data che ha, volente o nolente, cambiato la storia. c?è un pre 9/11 e un post 9/11, non ci sono cazzi. Il simbolo della possibilità che possa accadere anche questo. Eppure il 9/11 di dieci anni dopo vorrei anche io guardare a questa data come la possibilità che non possa accadere più, con lo steso orgoglio che tutti gli americani avevano negli occhi domenica, dalle parti di Ground Zero. Non so dirvi ancora se ci riuscirò.
Continuo a tentare. E forse il vero significato è proprio questo.

venerdì 9 settembre 2011

Se rinasco faccio l'anestesista

Non ce la faccio più.
Giuro.
Non ce la faccio.
Non ce la faccio più.