lunedì 31 gennaio 2011

domenica 30 gennaio 2011

Eileen, che simpatica umorista....

Q: Cosa devi fare quando vedi che il tuo ex-marito sta rantolando di dolore sul pavimento?
A: Sparagli un'altra volta.
Q: Come definiresti un uomo ammanettato?
A: Affidabile.
Q: Cosa significa quando l'uomo nel tuo letto ansima e dice il tuo nome?
A: Non hai tenuto abbastanza premuto il cuscino sulla sua faccia.
Q: Perchè servono 100 milioni di spermatozoi per fertilizzare un uovo?
A: Perchè nessuno si vuole fermare a chiedere indicazioni su dove andare.
Q: Perchè le femmine di vedova nera uccidono i loro partner dopo l'accoppiamento?
A: Per evitare di sentirli russare prima ancora che inizino a dormire
Q: Qual è la differenza tra gli uomini e le donne?
A: Una donna vuole che un solo uomo soddisfi tutte le sue esigenze.
Un uomo vuole che tutte le donne soddisfino l'unica esigenza che ha.
Q: Come puoi evitare che tuo marito legga le tue e-mail?
A: Rinomina la cartella di posta "manuale d'istruzioni".

venerdì 28 gennaio 2011

Stop me now

Oggi è stata una giornata difficile, per molti versi., ma nessuno di essi poetico, ahimè. Ho relalizzato che starò nel belpaese ancora almeno fino a metà febbraio, e poi spero di portemene tornare da dove son venuta.
E ho iniziato a macchinare sul da farsi, cioè sul cambiare a casa a NY con il mio Azzurro. Mi vien già male: cercare una casetta senza litigare, scegliere un quartiere, andare a vedere i posti. E sopratutto trovarsi un lavoro, qualcosa con cui contribuire alle spese e a pagare la casa di cui sopra. Sistemare definitivamente le cose a Dallas. Non riesco nemmeno a pensarci.
Mi è caduta sulla testa una stanchezza cosmica.
Mi spalmo sul divano con l'Ipod e un plaid e spengo il mondo per un pò, in attesa della telefonata della buonanotte.
Buon Week end a tutti voi che passate di qua, ma più buono e bello alle donne stupende che condividono sempre con me i loro pensieri sui miei.

In ultimo pensavo a quanto io sia sempre stata morbosamente gelosa della quiete che mi regala il mio Ipod, alla estraneazione del mondo. Ora che son tornata dalla mia settimana britannica, trovo incosolabilmente triste riavere tutte e due le cuffiette...era più bello prima, quando una la tenevi tu...

giovedì 27 gennaio 2011

Pezzetti sparsi (di sana follia?)

Aereoporto
"sei arrivata" (ma significava grazie a dio sei qui. O anche è stato così duro restare separati o piuttosto ti amo)
"Si, sono qui" (che era uguale a non mi hai abbandonata oppure diamoci una tregua)
"Avevo tanto bisogno di vederti"
Sorrisi contagiosi.

Locanda nella nebbia fra la brughiera
Camera di mille stoffe, camino acceso.
Iniziamo unlento two-step e mi dice immagina che sotto si sia la sabbia.
Sentivamo la musica dal piano di sotto ma ci pareva un concerto privato. Ho chiuso gli occhi e mi sono sciolta contro il suo petto, trovando un punto in cui la mia testa combaciava con la curva della sua spalla come la tessera di un mosaico.
Abbiamo ballato come ballano gli angeli.

Appartamenti privati dentro la casa paterna, Londra ( o giù di lì)
"Non sopporto che tu mi abbia mentito"
"Ci stiamo lasciando?" mi dice lui con un filo di voce
"Perchè stiamo insieme Spencer?"
Lui si alza e prende il volto fra le mani. Io sento la rabbia che mi scivola via dallae guance. Chiudo gli occhi e cerco di resistere alla forza magnetica del suo tocco, ma mi pare più forte di qualsiasi altra cosa.
Senza la mia solita rabbia mi sembra di andare in frantumi.
Cosa sono senza di lui?
Perchè l'attrazzione verso di lui è sempre più forte delle cose che mi spingono lontano da lui? Ragione, sensibilità, istinto di sopravvivenza persino.
Mi guarda, e il resto si dissolve.
"Eleonora. Niente potrà mai cambiare quello che provo. Qualunque cosa tu senta. Qualunque cosa succeda." Calma. Respiri sui respiri.
"Ma ho bisogno di qualcosa di più che essere voluta. Ho bisono che stiamo insieme, davvero".
Mi fa un sorriso triste.
Gli sistemo una ciocca di capelli biondi dietro a un orecchio, osservandolo troppo a lungo.
"Devo andare adesso"
"Si, hai ragione, è tardi."

Ho preso l'aereo.
Ma gli ho detto che lo amo.

mercoledì 26 gennaio 2011

La nebbia inglese (e io)






Rende bene il mio attuale stato d'animo.
Nonostante le parole, la musica, i silenzi urlati e sbattuti in faccia, lacrime salate e sorrisi a metà. Nonostante le risate sguaiate e i crampi alla pancia, nonostante i fottuti tramezzini inglesi alla polpa di granchio, nononte le vecchie suonate, i gestori delle locande nella fottuta brughiera inglese, la nebbia, la pioggia, il sole el persino la torre di londra.
Mi manchi.
E manchi alle mie ali, come dici tu, amore mio.

Eterno ritorno

"E’ un anno e mezzo che ci diciamo addio. Sembra che ci siamo conosciuti apposta per dirci addio. Non ci sto più. Sono sazia di addii, nauseata dagli addii, traumatizzata dagli addii. Ti prego, stammi lontano".

(Daniel Glattauer)

Quando in realtà ti vorrei vicino, vicino, vicino.

Sono tornata, e sono a pezzi, vorrei dormire per una settimana.
E invece ho tante cose da fare.

mercoledì 19 gennaio 2011

Tutta per Calzino

Gli mando una mail ieri sera avvisandolo dell'ora in cui arrivo e l'aereoporto.
Siccome aterro a Heathrow, che è per sua natura molto caotico, gli dico "Ma dove vieni a prendermi?"
Risposta:"Mi troverai tu, vedrai, Sarò quello vestito di bianco"
......................
Muoio.

martedì 18 gennaio 2011

Si, è così. Fuga. E tale sia.

Scusatemi. Mi son fata venire un mezzo attanco d'ansia perchè ho mille cose da fare e preparare qui, avevo promesso la notaio che restavo fino a fine settimana in studio ad aiutare mammà, e avevo promesso all'amico lontano di andare a trovarlo con tanto di prenotazione. Crismi, ansia a mille... Volevo andare dopo il 30 magari, tempo di sitemarmi ma lui mi dice via mail "Mandatory! Monday 31 January I have to be in NYC, in office!"
Alla fine mi son detta: ma vaffanculo.
Le prenotazioni si disdicono, agli amici lontani si manda un bel sms di scuse e si promette una torta, al notaio... vabbè, è come fosse mio papà, mi cospargo il capo di cenere e saluti.
Ryan Air che costa poco.
Vado a Londra.
A presto!

lunedì 17 gennaio 2011

Essere presi sul serio è dannoso

Stamattina mi arriva una mail, con questa foto...

"Hai ragione, lui mi somiglia vagamente, ma tu sei molto più bella, e io molto più fotunato. La divisa è questa?"
Divento viola. Sarei in studio...
Mail di risposta :"Scemo. Comunque no, era bianca.SForzati di più."
Altra mail:"Lo farò se vieni a Londra. Anche solo un week end."
Risposta:"Tu trova la divisa e io vengo."
Ultima mail:



"Attendo indicazioni giorno/ora per venire a prenderti all'aereoporto. Ah, dimenticavo, già ci sono devo comprare anche quella da chirurgo??"
....................
....................
....................
AZZ!!

domenica 16 gennaio 2011

Coscienza Autoreferenziata

Parlo con questa mia amica di fronte allo specchio e cerco di stare al passo con la sua ritrovata passione per l'amore e la condivisione… le invidio una luce nello sguardo che avrebbe fatto impallidire donne e il suo presunto sentimento elevato... e le invidio la sana paura che ha di perdere... come se osservassi un visionario e volessi rubargli la fede e l'incoscienza... e di tutta risposta ho in regalo un “non t'ho mai vista così lucida e razionale”… e io rimango in silenzio... “lucida” per me e' sempre stata la pelle grassa e sudaticcia e “razionale”, a parte il razionale kantiano o hegeliano, e' forse divenuta un'ambizione… questi anni a ponderare… incastrare... rinunciare... disilludersi... saggiamente però... in nome dei sentimenti che se avessero avuto una bocca per parlare l'avrebbero usata per sputare... perché io li vedevo tutti in fila ed erano bellissimi… il vaso a righe colorate con i tulipani finti... era un minuto d'aria prezioso e non lo so com'e' successo che tornasse vaso e io ci rinunciassi così... allora non rimane che non pensarci... preparo spaghetti integrali col pomodoro fresco e mi stupisco che mi basti... e non mi aspetto nulla che non sia un'onda anomala…

sabato 15 gennaio 2011

15/01/2011

Allora il fatto è che stasera dovevo uscire e invece mi son messa a guardare su sky (cult 319) Come Eravamo ( in originale The way we were) film stupendo del grandissimo Sidney Pollack, con la mitica Streisand e il meraviglioso Redford.
E mi è partita tutta una roba dentro... una specie di terremoto interiore, di marasma emotivo.... A parte il fatto che Redford in divisa è una roba per cui si potrebbe uccidere, e che in certi momenti sotto certe inquadrature assomiglia da morire al mio fidanzato (eh lo so, sono una donna fortunata....), la storia se la eradichiamo dal contesto storico/narrativo degli usa degli anni 40/50 potrebbe essere la mia storia, la nostra storia: io sono la Streisand, bruttina nasona coi capelli indomiti, perennemente contro, agitata, che urla strepita pensa non si ferma mai, e Spen è Redford, di ottima famiglia, senza troppi problemi o impegni sociali, tutto molto facile e sicuro, bello e che sa di esserlo.
E sono perennemente in lotta, uno contro l'altro, contro lo stile, il modo di essere di porsi, la gente, il lavoro le frequentazioni gli amici lo status.
Lei lotta, litiga, si umilia ferfino, ma se lo tiene ben ben stretto.
Poi si sposano, lui sfonda come scrittore, arrivano i soldi, la felicità. Trovano un compromesso, lei parla lui le tappa la bocca lei ride, si prende meno sul serio.
Poi lei rimane incinta, lui si vende, vende ideali e libro a hollywood la mangiatutto per soldi. e in più la tradisce.
Lei non lo perdona più. E si lasciano.
Si ritrovano alla fine, dopo anni, lui con una altra bella bionda ariana perfetta come lui, lei con i capelli arruffatti sgualcita che urla ancora.
E lo sguardo c'è, insomma l'amarcord si capisce.
MA è lui che è sconfitto ora. Lei ha sposato un altro e con questo cresce la figlia.
Lui lavora per la tv, il demonio commerciale, ha venduto talento e idee, e in più è solo, passa in storie facili, senza più lotte.
Lascia un amaro in bocca da star male.

Ecco. Io non voglio finire così.
Me lo ripetevo a mille.
Cazzo, mi dicevo, questi si amano, hanno combatutto superato mille difficoltà, si sono aiutati, feriti autodistrutti e poi si sono amati ancora, sono saliti più in alto di tutti e da lì sono caduti più in basso.
CAzzo. CAzzo. Non si può buttare via tutto questo.
Non si può! E' necessario, no di più, è doveroso, trovare un accordo, una linea mediana, un punto di incontro, un posto in cui io urlo e tu mi tappi la bocca, in cui io parlo e tu mi ascolti, in cui andiamo a cena nell'Upper Est Side e la domenica andiamo a sentire un gospel nero a Queens. Perchè non si può convivere?
Perchè l'amore non può bastare?
Un'amica di lei le chiede quale fosse la cosa più importante, la lotta, la politica o altro. E lei risponde lui. Eppure poi cade tutto.
E' così che deve essere è lui la cosa più importante come io lo sono per lui.
E quello va salvaguardato, costi tutto. Non vuol dire vendersi, non vuol dire cambiare. Vuol dire compromesso. Vuol dire ci stanno le Fratelli Rossetti, ci sta il bauletto di Gucci sulla mercedes rossa. Vorrei ci stesse anche il girare per i quartirei senza meta solo per il gusto di farlo, andare a vedere i Five Points, provare a mettersi per una volta nei miei di panni.
Vuol dire pacifica accettazione dell'altro dentro di sè.
E io adesso, ora, per la prima volta, lo capisco.
E per carità, le vedo le difficoltà, le comprendo,ma ripeto, non si può dire che l'amore non basta. Se c'è l'amore c'è tutto.
Dobbiamo salvarlo. E così salvarci anche noi.

CAzzo, chiamo Londra, c'ho un guazzabuglio dentro che invece di prendere il telefono prendere i l'aereo adesso, in questo istante,per vederlo e parlargli.
Ho paura. DI quello che provo di quello che potrei dire o fare.
Potrei essere innamorata. Ma non so se di Spen o di Robert Redford in divisa da marinaio...

"Mi disgusta ciò che hai fatto con il tuo libro, mi disgusta il film, mi disgusta questa gente, mi disgustano le palme, vorrei che piovesse.
Vorrei..."
"Cosa?"
"Che ci si potesse amare."

-Come Eravamo-

Riflessioni del sabato pomeriggio

Allora, ieri sera nella totale tranquillità della mansardina (che comincio ad apprezzare in modo viscerale) mi sono sparata tre episodi Criminal Mind.
Ammetto che la serie mi piaceva già prima, che trovo molto coinvolgente e davvero ben realizzata. E mi sono goduta di tutto cuore la puntata relativa al Dottor Reed e alla sua infanzia. Ma che figo è??
Insomma, dai non è brutto sfigato o gracilino come tentano di farcelo appararire, tutt'altro, e forse più della tartaruga sulla stomaco che un uomo può o meno possedere mi intriga la mente. In pratica il Dottor Reed è un genio: ha una fottio di laureee e dottorati, un q.i. stratosferico e magari è uno con cui riuscire a fare una conversazione decente di buona letteratura senza che ti guardi le tette.
Mica ciccioli.
E poi è uno tutto stropicciato, con le occhiaie, i capelli spettinati, i vestiti un pò così, mica freschi di bucato e perfettamente stirati, uno "sgualcito" come dice mia mamma, manco fosse un pigiama dopo una notte agitata...uno con le All Star sulla camicia a quadretti. Ecco, è più il mio stile, si avvicina a quello che sono io.
Una che studia per interesse cose non attinenti al suo lavoro con le gambe incrociate sulla sedia e la mano fra i capelli arruffati, gli occhiali scivolati sul naso.
E' uno Spencer del tutto alternativo e contrario al mio Spencer, che anche dopo due ore di tapirulan è perfetto sotto ogni profilo, manco ha la faccia arrossata.

Certo, io mi rendo perfettamente conto che è un personaggio interpretato da un attore, che in sostanza non esiste, e mi rendo conto che a trent'anni non si può andare a letto e sognare un personaggio fittizzio. Per cui mi chiedo: il mio subconscio cosa sta tentando di dirmi?
Che devo trovare un uomo più simile a me? Che devo apprezzare seriamente il figo statuario che ho per fidanzato (e concediamoglielo, va!)? Che la lontananza comincia a farsi sentire davvero? O che devo smetterla di essere alternativa sempre o comunque? o che devo smetterla di farmi tutte ste seghe mentali, studiare psicologia clinica e magari il venerdì sera uscire invece di guardare tipi psicotici che streminano famiglie??

venerdì 14 gennaio 2011

Tristemente fallire

Eleonora: Mamma, preparare i rogiti mi distrugge!
Mamma: Dovresti provare le gocciole!
Eleonora: Mamma non posso, sono in regime di purificazione!
Mamma: .....
Eleonora: vabbè dai, solo una...
(e se ne scofanò mezzo pacco più un kitkat, due bounty e una brioss del bar...)

giovedì 13 gennaio 2011

Disintossicazione

Sono gonfia come un caciocavallo.. la panza mi straborda dai jeans, il culo molle di una balena arenata, mi vedo il doppio mento, le borse sotto gli occhi, ho persino i piedi gonfi!
Devo purificare. Eliminare. In una parola, dimagrire.
Decotto di gambi di carciofi, finocchio e buccia di arancia.
Cavolfiore al vapore senza condimento.
Bistecca ai ferri di tacchino.
Tè e tisane a go-go-.
Basta caffè, burro, cioccolato, carboidrati, grassi, fritti.
.......
Che schifo.

mercoledì 12 gennaio 2011

Ho prenotato...

...e ovviamente ho scelto l'hotel più bello. Ho seguito il consiglio della mitica Calzino. Si vive una volta sola.

Vado a telefonare a Londra. La bolletta telefonica dei miei ringrazia.

"Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto."
John Keating tratto da Walden, vita nei boschi di Henry David Thoreau

Sono una tossica

Mi faccio di pizzette e smarties!!
( e non ho ancora deciso un emerito per l'hotel... se vado avanti così dormirò su una panchina...)

Richesta di salvataggio immediato!

Devo passare una notte fuoricasa. Perchè? Perchè vorrei andare a trovare una persona, un amico di vecchia data, e passare una serata insieme, cena più probabile serata etilica. Siccome non mi fido certo a guidare dopo aver bevuto (ma nemmeno da sobria senza cambio automatico) e l'uso delle ferrovie nella fascia notturna è fuori questione. Per cui ho bisogno di un hotel. Ma non mi so decidere.
Ne ho trovato uno che pare decente, insomma bello pulito e comodo come posizione. Prezzo accettabile. Ma poi girando in internet ho trovato un cinque stelle semplicemnte favoloso. divino. ma costa il doppio, un doppio significativo ecco.
Secondo voi è il caso di spendere quella cifra per una notte in cui dormirò e basta?
E da sola per giunta.
Ma d'altro canto è bello anche farsi un regalo no? So di meritarlo!
Ma poi leggo le recensioni sempre in rete di questo hotel splendido. Mica tutte rose e fiori! In pratica dicono che la concierge, la vecchia e cara portineria, ma anche il servizio, è spesso distante, scortese, lascia a desiderare.
Eh no! Se spendo quei cazzo di soldi voglio essere trattata come una principessa sul pisello!
E qui tutti i miei dubbi. Ho bisogno gi voi, e pure in fretta (perchè devo prenotare).
Help me!
Che fare? Spendere un botta e tentare, lanciarsi, o spendere un centone in meno e provare l'altro normalissimo hotel??
E poi perchè mi sembra di stare diventando come Spencer? Come la madre di A. mi voleva una decina di anni fa? E poi che borsa da viaggio usare visto che non posseggo Vuitton?? E poi perchè mi parte questa ansia a mille al pensiero che se non sono il meglio non sono niente??

martedì 11 gennaio 2011

Ich träume

Sono molto stanca: in questi giorni visto le varie influenze che girano, sto dando una mano a mia madre in studio, come ai vecchi tempi. Ed è un pò strano lo ammetto, perchè sono cambiate molte cose, molte leggi e normative, perchè tante cose le ricordo come se le avessi imparate ieri e altre mi pare di farle per la prima volta, e perchè c'è un notaio in più, con cui non avevo mai lavorato, e farlo mi pare assurdo certe volte. Ci sono momenti che mi fanno sorridere come quando una cliente viene fisicamente in studio dopo aver chiamato e dice di aver parlato con una con un accento straniero, momenti di gelo, quando ad esempio chiama la sua fidanzata e rispondo io al telefono,momenti di amarcord quando chiudo la cassa e vedo mia madre che mi guarda forse ricordando quando lo facevo quando avevo vent'anni, e momenti di sguardi silenziosi, quando la ragazza del bar sale con i caffè e io lo porto al nuovo notaio, come gli e lo portavo a letto tanto tempo fa in tante occasioni. E incredibilmente mi sono ricordata come lo prendeva senza indugio. Che cosa strana la memoria, condizionata in modo così palese dai sentimenti e dai vissuti!
Eppure è confortante, rassicirante persino, immergersi nei ricordi e vivere ancora una vita già passata, trascorsa e in qualche modo finita.
E sarà ancora così, in questi giorni pieni e densi.
Mi si chiudono gli occhi... sogni e ricordi si mescolano un pò, passato e futuro, desiderio e speranza, timore e paura..
Buona notte a tutti quelli che sognano, che passano di qui... e anche a chi si ferma a Londra un altro pò.
Aspetto la tua voce, in cui mi cullo e mi abbandono.

lunedì 10 gennaio 2011

tentare

"Cose che finiscono.
Cellulare definitivamente scarico,
auto definitivamente
senza benzina, soldi esauriti
ciò a cui avresti potuto forse
porre rimedio
ma ti è piaciuto aspettare,
essere testimone d’una caduta lenta
acquatica,
partecipare con distacco all’accadere necessario: gli sgoccioli
la fine
l’assenza".

(Valentina Diana)

E cose che iniziano: noi.

domenica 9 gennaio 2011

amor che nullo amato...

Lo so sono un pò sparita ma ho avuto vari cazzi.
In pratica venerdì sera dopo aver fatto la pulizia del viso dall'estetista di mia madre, me ne stavo spaparazzata bella tranquilla sul divano nella mansardina, mio fratello fuori a cena, pigiamone di pile con su clarabella, calzettoni fatti a maglia, capelli sporchi raccolti, faccia rossa e puntinata come varicella e morbillo insieme.
Suona il telefono. Mia madre mi dice "Ele scendi che c'è qui una persona che ti cerca. Ma scendi subito!"
Ohcheccazzo! Va bè, scendo. Mi guardo nello specchio dell'ascensore e mi faccio paura da sola. Evviva.
Entro dai miei e...trovo lui. Lui, lui. Spencer.
Mia madre che non sa più da che parte girarsi, mia nonna che continua "UH! ma che bel fio lè qust chi!" Io che volevo morire.
In pratica per chiarire è venuto sparato diretto da Londra, atterrato a Malpensa, preso un taxi fino a Pavia a casa dei miei. E ovviamente ha citofonato all'unico Invernizzi sul campanello. E io lo accolgo conciata così.

Comunque, alla fine siamo saliti alla mansardina, dopo tanto imbarazzo abbiamo parlato. E cristo, non posso non dargli ragione.
La coerenza c'è, l'amore anche, noncipiove. Capisco la difficoltà a vivere con una testa di cazzo come sono io, con una che l'accarezzi e si gira dall'altra parte, capisco uno scivolone, una caduta di stile. Cazzo, alla fine è umano lui come sono umana io. E vi prego, non dite che storie o amore non ce ne è mai stato, perchè io ho diviso anni della mia vita con quest'uomo, e non lo si fa tanto alla leggera.
Anche nella lontanza c'era la suo voce ogni notte prima di addormentarmi, e ogni mattina prima di uscire di casa, e c'era almeno uno scambio di mail giornaliero.
L'amore c'era. I casini anche è vero, ma chi non ne ha? Chi può dire di non aver mai discusso, aver avuto un momento no, essersi fatto venire un dubbio?
Siamo scivolati ok, siamo caduti entrambi ok, ma non si può buttar via tutto così. C'è ancora del buono da salvare, io ne resto convinta.
Lui resta il mio porto sicuro, con acque tranquille su cui navigare.
Perdonare si può, perdonare si deve.
E io l'ho fatto. Mi sono già fatta abbastanza del male nella mia vita.

Per cui si è fermato qui fino a stasera, quando ha ripreso il suo volo ed è tornato a Londra, da sua madre, che ora ha bisogno di lui. Con il telefono acceso, come il mio, d'ora in avanti sempre.
Io voglio, io ci devo provare. Io voglio dare amore a quest'uomo perchè lui se lo merita e perchè me lo merito anche io. Basta buchi neri, basta uomini che sono di altre, basta farsi del male. E' ora di volersi bene e di lasciarsene volere.

E' stato strano dormire con lui nella mansardina, ascoltare la pioggia tamburellare sul tetto e fare l'amore cercando di far piano, pensando a mio fratello nella stanza di fianco.
E' stato assurdo presentarlo a mio fratello mentre entrambi erano in pigiama, e non si capivano nemmeno.
E anche i miei, a disagio nel modo più totale, che gli parlavano in francese macaronico, e sorridevano nervosamente.
E' stato buffo con mia nonna che mi diceva "non lascairtelo scappare nè! Mannaggia se avessi degli anni di meno!"
E' stato divertente andare per saldi con lui a Milano nel delirio della gente che c'era.
E' stato folle quando mi sono resa conto che due ragazzine ci hanno seguito adoranti per le vie del centro di Pavia.

Non so quando tornerò a New York, si vedrà come vanno le cose a Londra. Vedremo.
E viviamo.

giovedì 6 gennaio 2011

Befana. A me.

MA che vi devo dire. Sono bollita. Mi ero ripromessa di calmarmi, di rspirare regolarmente, e di mettermi a letto e fare un bel sonno. Invece lui accende il telefono e trova tutte le mia chiamate e ovviamente mi richiama.
E le mie promesse di calma quiete e pace sono andate a farsi benedire.
Abbiamo litigato in modo furibondo, ma a più riprese.
In pratica io l'ho investito, e lui ha fatto finta di non capire.
Successivamente ha negato di sapere chi è la tipa dai capelli rossi.
Poi ha detto che in effetti la conosce. E la mia rabbia montava a mille.
Poi mi ha detto che è una che gli ronza intorno da un pò. E la foto è stata fatta la sera del 23 dopo il lavoro, in un locale. Cioè io in pratica ero appena partita per l'Italia e lui aveva l'aereo il giorno dopo!! Che schifo.
Ma non è successo niente, lo giura. E io butto giù il telefono. E lui richiama. E io lo ributto giù. E lui richiama. E mio fratello si incazza e urla che vuole dormire. E la signora di fianco picchia contro il muro perchè sente le mie urla in una lingua che non capisce. E meno male...
Alla fine mi dice che aveva bevuto troppo (e si vede anche dalla foto), che un'amica della tipa fa la foto. Che è una foto innocente.
Dopo molte alte urla e molte altre proteste di mio fratello confessa.
Ero ubriaco, depresso perchè era natale e tu eri lontana eri andata via non avevi voluto stare con me, cazzo Eileen tu non vuoi mai stare con me! Ti ho regalato un diamante, ti ho chiesto di sposarmi, di diventare mia moglie, mia moglie, lo capisci questo?! ti ho aperto casa mia, ti ho dato tutto, ti ho sempre dato tutto e tu non sei mai contenta, tu non sei mai felice! che cazzo ci vuole per farti felice? SOno una uomo, sono fatto di carne e sentimenti, sono umano!
Mi si defila un solo pensiero: l'omicidio.
Cioè recrimina! CIoè sarebbe ancora colpa mia?!
Ma poi completa: ci siamo solo baciati tipo cinque minuti per strada, poii mi sono reso conto di quello che facevo e sono partito a razzo, sono salito in auto e son tornato a casa,da solo. Te lo giuro, te lo arci giuro etc. MA fai a farti fottere tu e i tuoi giuramenti del cazzo.
E poi mi si accende una lampadina. E lei come cazzo fa ad avere la mia mail texana???? Silenzio.
Vaffanculo Spencer, in italiano, vaffanculo.
Riattacco. Spengo il telefono.
Prendo dieci gocce di lexotan e dormo.

Stamattina mi sveglia il citofono alle undici.
Mio fratello dormiva ancora pure lui.
Apro. Andrea. E una calza della befana alta più di me.
E io sono in pigiama.

Mi riprendo e mi vesto, ci facciamo un bel tè di natale (di nuovo?) e apro il dono.
Miliardi di lindor, cremini, carbone dolce (che mi merito) e in fondo... gli UGG! Ma cazzo! Però ammetto che mi ha fatto piacere...

Mia madre ovviamente lo invita a fermarsi a pranzo e lui ovviamente accetta, ma sencondo me erano già d'accordo prima...
E ora, dopo la carbonara e altre millemila calorie, aspettiamo il caffè, con il telefono spento.

mercoledì 5 gennaio 2011

Ve la faccio vedere ma poi la tolgo

Ora ditemi voi se non mi devo incazzare!

Mail

Sono decisamente confusa. Arrabbiata anche.
Ho ricevuto una mail da un indirizzo che non conosco, sulla mia mail nominale ecco, intestata a me, in cui si riferavano a me in americano, in cui una ragazza, una donna mi dice che secondo lei ho il diritto di sapere. E mi allega una foto di lei, così dice, insieme a Spen, insieme al mio fidanzato.
Ora, io inizialmente volveo anche postarla la foto in questione, per chiedere la vostra opinione, perchè io sarei davvero confusa.
Credo siano a una festa, lui è vestito elegante, ma da lavoro, con il papillon e una maglione leggero che usa quando va in ufficio, lei è vestita molto più sbarazzina, t-shirt a righe, per cui potrebbe anhce essere un locale dopo lavoro.
SOno praticamente abbracciati, faccia a faccia, e quella di lui è quella di chi ha bevuto troppo... ma lei... gesù,la vedeste! Lei pare...tronfia. GOngolante.
Mi è salito un odio... cazzo!!!

Ora, respirando e calmandomi, contando che sono al di là dell'oceano e lui è Londra (almeno credo, ormai è tutto un forse), che cazzo dovrei fare io???

Credo che sia un dentro e un fuori. Ma che le due zone siano insonorizzate





For here lies Juliet, and her beauty makes
this vault a reasing presence full of light.
V,III, 85-86.

martedì 4 gennaio 2011

Acquisti nei saldi (o pre che siano)

Dunque.. stamattina ho investito parte del mio esiguo capitale in una T-shirt Pinko blu con su Alice nel Paese della Meraviglie del film Disney che prende il tè con il Cappellaio Matto, un maglioncino grigio perla Pinko, lungo e aperto sul davanti con dei graziosissimi bottoncini e una Pandorina grigia/argento.
Vi piace la Pandorina? E' indicata alla mia età?

lunedì 3 gennaio 2011

domenica 2 gennaio 2011

Riassunto delle puntate precedenti

30/12/10 Devo solo fissarmi su una cosa...
domani finisce l'anno
non finisco io.

"Voglio diventare Mercoledì Addams! Io sono un'Addams!"

31/12/2010 e' il modo in cui cede... consapevole e incosciente insieme... il modo in cui s'abbandona e poi lotta e poi perde e poi crede ancora... il modo in cui s'arrende... dal basso dell'illusione del mio essere migliore... guardo, mi stupisco... c'e' fascino nell'errore... c'e' perfezione... insospettabile


sei venuto dov'ero e le tue porte erano spalancate... sentivo i passi del tuo sangue sotto le mani e un sole rosso mi e' bruciato nelle palme... sei arrivato e sulla bocca mi e' spuntato un fiore o una fragola oppure ho respirato fuori del fuoco... ma non ho detto niente e ho lasciato che il mio corpo dondolasse piano intontito... ho girato lo sguardo dappertutto e ho cercato mille volte il tuo... una luce come di briciole o di scintille di natale, scaglie di vetro, bagliori di resina, tutto tra le tue ciglia e ora una notte dorata... piu' viva d'una spina improvvisa... dopotutto me lo merito.

'punto'. c'e' stato uno che mi ha messo in mano un sasso e m'ha detto di non buttarlo via.. perchè c'e' gente che continua a sognare che le cose rimangano e allo stesso tempo desidera che cambino, con un sasso. allora penso che siamo qui per questo gioco innocuo a chi dimentica prima, a chi ricorda di più, a chi sa saltare sui massi nell'acqua guardando in aria... a chi cade più dolcemente.. perchè e' dolce cadere “cadi con me” mi ha detto un altro e mi ha cercato le labbra.. lui non lo sa ma sono rimasta in piedi.. anche quando mi baciava le tempie come se fossi una bambina stupida che rimane sulla porta. c'e' un abisso fra noi e gli altri.. fra noi stessi e le nostre mani.. e non bastano pugni a stringere sassi bianchi.. ne' gambe nude su gambe nude a condividere il freddo dell'alba sulla spiaggia o sulla terrazza di un hotel favoloso.. non basta lo sguardo nella stessa direzione.. nemmeno una risata improvvisa nello stesso silenzio.. perchè ognuno nasconde la vergogna di un desiderio inumano.. inappagabile.. di cose mai sentite, lette, guardate.. mai inventate.. e di pelle, respiri e movimenti lenti sono pieni i giorni e le notti e tutti gl'occhi.. c'e' un abisso fra noi e gli altri.. e se ogni incontro e un tentativo non e' mai una confessione..

01/01/11 si parlava seduti al tavolo e io continuavo a fissargli le mascelle e poi il naso e credo che se ne sia accorto... e piu' tardi la citta' era fredda e vuota e noi si camminava con addosso lo stesso profumo e senza meta... ho fumato cosi' tanto che non ricordo precisamente quando mi ha messo le braccia intorno alla vita fino a stritolarmi e senza parlare... poi e' stato il momento di guardargli la schiena, seduta fra le sue cose, mentre pensavo che adesso il mio corpo aveva un peso e una statura diversa... pensavo al modo in cui mi percepiva, cosi' in piedi tra l'armadio e il letto... con i piedi sul parquet che lui calpesta ogni mattina scalzo... pensavo che ogni cosa e' nuova finche' non diventa vecchia, e ho avuto paura della banalita' del mio pensiero tautologico... perche' mi piaceva troppo quell'armadio biancastro e il piumone a verde e rosa e verde e mi piaceva il profumo della stanza e la camicia bianca vista da dietro... e il modo in cui mi sovrastava di parecchi centimetri in un ambiente cosi' piccolo... nuovo e vecchio... tutto e' gia' visto eppure fa ancora vacillare... allora gli ho detto che non ero stanca, che avrei sopportato il sonno e il freddo... che avrei ascoltato ancora quel cd e anche la luce del lampione... che avrei sorriso tutta la sera e sarei stata divertente e avrei ancora chiuso gli occhi nel modo che adora e socchiuso le labbra sovrappensiero... solo per averlo addosso senza fiatare... per sentire che esiste un modo per decidere di essere niente, ed essere niente... eppure girare in una vertigine senza nome e senza vergogna.

mezzmisure mezzisorrisi mezzeemozioni mezzi e mezzucci. basta.. solo perchè sono troppo viva e faccio fatica ad addormentarmi tanto mi batte il cuore.
sembra la fine del mondo.. un anno in una manciata di giorni.. una stella cadente sulla testa.. fiumi e laghi luminosi nella gola.. sembra la notte del mio compleanno di tanti anni fa.. lenzuola elettriche e scie colorate nell'aria del sogno.. sembra che succeda qualcosa... ma non succede niente eppure rido con un'unica fossetta.. e' come affacciarsi da un balcone sui colori del centro .. di sabato alle 11 di mattina.. solo perchè sono troppo viva.. ed ho combattuto sicuramente una battaglia che non ricordo.. sono una sopravvissuta.. una spia sull'aereo del ritorno.. faccio fatica ad addormentarmi.. ancora e ancora e ancora.. e' tutto fra le mie mani.. talmente grande che non so cos'e'.. ed e' stupendo..

domani domani. adesso raccolgo qualche pezzo dimenticato... mi porto a letto quel poco che rimane... che vuole avere il mio nome... e domani, di nuovo, i sorrisi e le cose che trovo per la stanza e chissàdichiera prima di parlare di me.. domani la strada e la voce e la voglia... adesso una mano a fermare il respiro sul petto… passo in rassegna ogni angolo... tutti i fiori delle stampe... i titoli dei libri… gli oggetti che qualcuno ha scelto per farmi sapere chi ero ai suoi occhi.. ogni parola per una mia guancia rossa, per una mia notte agitata.. e domani dimentico.. chi sono, chi era, chi erano, chi sei.. se non può toccarmi non può far male

02/01/2011 odore nuovo dappertutto, che a scavare negli anni passati non lo trovi... la cioccolata, i biscotti secchi che raschiano la gola, le tende intrise di fumo e i caffe' che bruciano le dita e fanno bene, i plaid a quadri sul divano e i telefilm di serie b delle 6 del pomeriggio, l'odore del cavolfiore da mia madre che risale le scale, la vestaglia sempre addosso e tanti potrei potro' potessi... non e' piu' questo il mio inverno... non e' una castagna al forno che ti spacca un dente... non un profumo, un sapore, un'idea... ora sono qui e com'e' strano sentirmi tutta intera, come fossi un'altra, una di altri sorrisi e poche parole... di sguardi fugaci alle stelle e piedi piantati a terra... una volta ero un albero che poi s'e' sciolto di petrolio scuro sul pavimento... ora ho pensieri anche sulle dita che lo accarezzano e come tutti imparero' a portare guanti di lana.. per coprirmi anche dal freddo...

gli spiego' che sarebbero sopravvissuti, forse disse solo 'sopravvivremo' e non aggiunse altro. a lui parve strano sentirselo dire tra i rumori della strada e le foglie morte che parlavano di vita, eppure ci fu un brivido o un clacson o un istante lungo senza nome che risaliva dai piedi ai capelli, perche' il tempo ci passa sopra e attraverso, e quanto piu' intangibile e' il tempo tanto piu' nessuno potrebbe mai contraddirmi. 'sopravvivremo' disse guardandosi le scarpe e il piede nella fossa di lui, mentre io ero da qualche parte con una gonna nera che mi copriva le ginocchia a cercare la giusta posizione per accavallare le gambe e non essere volgare. e sopravvissi anche io ai miei tempi nuovi che se ti fermi solo un giorno sono gia' vecchi di secoli, gia' visti in bianco e nero e cestinati che ti sembra strano poter ancora aprire gl'occhi e ragionarci su per qualche strana e viscerale ragione che non puo' che spaccarti in due tra vecchio e nuovo, viscido e puro, ombroso e luccicante e per quanto cosi' vicina ovvia e incotrovertibile sia la voglia di avvicinarsi al lato positivo... pure si sguazza ancora nel fango, e ironia della sorte si sopravvive.

allora squillo' il telefono come ogni sera e pomeriggio e notte e lei rispose. la bocca impastata di sonno e un languore in tutto il corpo, non una cellula in silenzio a nascondere l'abbandono, eppure muta sedeva sulla trapunta gialla e ascoltava come chi non ha niente da dire o da contraddire, una sera della corrente piu' impetuosa e sommersa e sentire 'non e' tutto perduto' quando invece e' tutto sepolto dentro. rispose e provo' anche una piccola gioia, perche' la voce dall'altro lato nella sua immutabile ottusita' rimandava al suo stomaco il dolore perfetto di chi si scontra con i percorsi ciclici e insolubili, ogni 'ciao' un colpo tra l'estasi e lo sgomento... ogni 'tesoro' un tesoro sommerso. non bisognerebbe rimescolare il fondo di nessun essere umano.
il fatto e' che tra l'ironia alle volte sfocia in un modo perverso nella demagogia. altre volte irrita, se forzata e reiterata all'infinito. della tristezza invece non ti stanchi mai, perche' e' di quanto piu' naturalmente ironico possa esistere (rileggersi melodrammatici e sorridere e non sapere quando si finge).