giovedì 29 aprile 2010

I commenti

Ash: io credo dovresti davvero dare una possibilità a Spen...
Il mio capo: magari concetriamoci di più sulla contabilità, eh??
John, il massaggiatore della palestra: tutte le fortune alle altre donne! :/
Le ragazze dell'ufficio: Eileen è davvero stupida.
Katleen, un altra ragazza dell'ufficio: se molli quello di New York mi dai il suo numero?
Brenda Kay: mi dai il suo numero anche se non lo molli??
Mia sorella: Io non capisco perchè tutti gli uomini della tua vita sono sempre così schifosamente comprensivi! Se trovassi uno che di ti dice a questo punto arrangiati! vedrai, cadresti ai suoi piedi! Ma tu sei sempre la solita fortunata...

Ho scherzato un pò per sdrammatizzare, ma il mio disagio è serio.
L'Uomo dei silenzi mi ha chiamato martedì sera, telefonata laconica e breve, conclusasi con un "Scusa, ma ho tanto lavoro da sbrigare!".
E buona notte al secchio, Eileen.

lunedì 26 aprile 2010

Part two

Occhi. Sguardi, Silenzi. Ma Spencer non è uno capace di stare in silenzio, è uno che di lavoro parla, che deve risolvere situazioni complicate e portare a casa ragione e mallappo. Ed è bravissimo in questo.
Siamo stati vicinissimi tutto il week end alla fine, gli ho dormito addosso sentendo la sua pelle ovunque, e quel suo odore, di limone e fiori di lavanda, così diverso dall'Uomo dei silenzi. E mi sono sentita confusa tutto il tempo. Mi sono sentita una merda, perchè mi pareva di tradirne due in un colpo solo, stare con Spen e pensare all'altro, stare con l'altro e non pensare a Spen. Mentre lui è stato... nemmeno lo so. E' stato perfetto. Quello di cui avevo bisogno al momento giusto. Peccato non lo volessi da lui. Peccato nella testa e nel cuore avessi un'altro, uno che non mi ha mandato nemmeno un sms in tre giorni. Detto tutto. E cosa dovrei fare io, io che di fronte a questo vado in crisi, smetto di mangiare all'istante e mi chiudo in un silenzio ostinato. Alla fine del week end, la domenica sera dopo che Spen ha chiuso la valigia si è seduto di fronte a me e ha preso le mie mani gelate fra le sue. mi ha guardato negli occhi, mentre io non riesco mai a sostenere mai il suo sguardo, e mi ha detto Parto. Torno a NY, ma non sparisco. Tu però pensaci. Ti prego, pensaci. E poi quando avrai deciso non solo chi vuoi al tuo fianco,ma cosa vuoi dalla tua vita, dimmelo. Aspetto che tu me lo dica. E ha usato il mio vero nome italiano. Un colpo al cuore. Avevi promesso che non mi avresti più chiamato così. E' il tuo nome, affronta te stessa per ripartire, per andare avanti. Ti vedo così bloccata, immobile nel tuo dolore e nel tuo silenzio. Io sono là. Pensa, prenditi tutto il tempo che vuoi, e poi dimmi cosa vuoi.

Non ha nemmeno voluto che lo accompagnassi all'aereoporto. Ha preso un cab. e io sola, come una cretina, come la cretina che sono sempre, sul mio divano, rannicchiata a mangiarmi le unghie. E non sono nemmeno capace di piangere.

Pensa Eileen, pensa...

domenica 25 aprile 2010

Eileen's week end-part one

A volte i week end in cui prometto di meditare, di pensare a soluzioni e giuro che la domenica sera avrò tutto incredibilmente chiaro, cristallino, ma prorpio tutto eh, dalle vacanze estive alla situazione ingarbugliata in cui cado sempre, con Spencer, e al casino con l'uomo dei silenzi, ecco a volte questi week end finiscono per farmi sembrare tutto ancora più confuso.
L'Uomo dei silenzi aveva il suo magico week end con il figlio. Uff!
Per cui ho chiamato Spencer e gli ho detto, se vuoi chiarire vola qui, parliamo. E chiariamo e chiudiamo. Come no. E mi sono detta chiamiamo anche la Vale a Orlando e impostiamo un'idea di vacanza. Un'idea almeno. Come no anche lì.
Le dico Vale, ma alla fine che facciamo, finiamo nel nostro solito albergo sul mare e ci spariamo tre settimane di vita da spiaggia e serate per locali stile zitelle incallite che fanno man-watching?! La Vale risponde con un silenzio che equivale a perchè che altro vuoi fare?! La Florida è grande, possiamo andare a Key West, o in qualche bel resort su qualche isoletta dalla sabbia candida e il mare blu, o magari una crociera nei caraibi che ne so, ci sono tante offerte in rete!
Lei continua con il suo silenzio.
No eh??
No dai, Miami è da urlo, c'è la tua sabbia bianca, il mare blu, l'hotel ha la spa interna, piscina, camerieri persino italiani (siciliani, come lei) ed è stra piena di locali per la movida notturna. Che altro vuoi Eileen?! Magari vedere qualche altro posto negli Stati Uniti che non sia Miami... si può dire che non ho visto altro!
Poi c'è stato Spencer.
Sono persino andata a prenderlo all'aereoporto a Forth Worth venerdì sera, abbiamo cenato fuori mentre lui chiaccherava tranquillamente di Londra, di come sia cambiata, di suo fratello che vuol venire negli Usa...
Arriviamo da me alle undici passate, ci sistemiamo sul divano e lui si mette ad aprire il vino in cucina, e vedo quella confidenza nei suoi gesti, nel suo aprire i cassetti giusti sapendo esattamente dove sono le cose, quella sua quotidianeità che vorrei dall'Uomo dei silenzi che invece sfugge come io sfuggo con Spencer...
Io non so che dire. Parla lui. Che noi ci vogliamo bene, che non ci crede che io non provo niente, che alla fine siamo stati insieme praticamente tre anni, tempo in cui è vero abbiamo avuto alti e bassi, in cui la distanza ha peggiorato le cose, ma lui è stato sempre bene con me. Che non è giusto buttare tutto questo al vento, che sarebbe un peccato. E del resto ha ragione...
Eileen, mi dice, senti, io ce la posso fare, ho capito che forse non ti ho dato quello di cui avevi bisogno, io posso starti più vicino, essere più attento, posso venire a Dallas tutti i week end visto che so che odi NY,possiamo trovare soluzioni insieme, parlare di più, posso cercare anche di essere meno british come dici tu, ma anche tu ti devi impegnare, noi ce la possiamo fare Eileen, insieme, possiamo essere felici...
A me è uscito solo vedo un altro....
silenzio.
e' una cosa seria?
Non lo so.
Vorresti che lo fosse?
Sì.
Perchè mi hai fatto venire fino a Dallas per dirmi questo?
Non lo so.
Provi qualcosa per me?
Sì.
Cosa?
Non lo so.
Eileen?
Si?
Io voglio sposarti. Sul serio. Lo voglio ancora.
...
Non credo sia il caso Spen.
(To be continued...)

venerdì 23 aprile 2010

Ma dove vivi Eileen??

Ma hanno evaquato King's Cross??
(...)

mercoledì 21 aprile 2010

Run

Alla fine ho chiamato l'Uomo del silenzio e ho cercato di spiegargli che gradirei che ci vedessimo un pò di più, magari la sera dopo il lavoro, mica tutti i giorni eh, ma ogni tanto, non solo il fine settimana, sarebbe bello ecco. La risposta è stata "Eileen io lavoro, inizio troppo presto e finisco troppo tardi". Ah ok, perchè io invece durante tutto il giorno mi sbronzo...
Nemmeno sapevo come rispondergli. E così sono stata accondiscente. Odio essere accondiscendente. Ora non so davvero che dirgli. Insomma, sono palesemente scocciata, e se non fosse lui a dirmi una cosa del genere gli avrei appeso il telefono in faccia e buona notte. Se me lo avesse detto Spencer, ad esempio. Ma con l'Uomo dei silenzi non mi riesce. E, odio ripetermi, non va bene.
Medito su che fare, su che dire.
Nel frattempo Spencer è tornato da Londra e già comincia con il voler parlare, "risolvere" "provare"... Io vorrei fuggire in Alaska...
Come sempre, si accettano suggerimenti!

martedì 20 aprile 2010

one way traffic

Ho litigato alle sei del mattino con mia sorella.
Sono a pezzi.
Ho già vomitato il mio pranzo.
Scusate.

lunedì 19 aprile 2010

Miami. Di nuovo.

Questo week end ho mangiato troppo. Per cui si ricomincia una sorta di regime alimentare depurativo e drenante... se ci riuscissi per due settimane sarei davvero felice. Ho iniziato a pensare alle vacanze estive, sul serio però.
Mi è venuto male. Che faccio? Che faccio seriamente.
Alla fine ho chiamato La Vale a Orlando. Un'altra estate in Florida? Oddio. Ma che fare?? L'uomo dei silenzi di certo andrà via con la sua famigliola in qualche pensioncina splendida e minuscola per famigliole. Bleah!E per quanto mi andrebbe di chiedergli di passare le vacanze con me, non so come fare, e di certo mi direbbe che è troppo presto. Ash ha un marito e una vita propria. E mi rifiuto categoricamente di chiedere a Spencer dove va lui in vacanza. Non rimane che La Vale e Miami.
Le mi dice che non tornerà in Italia se non a Natale. Io pure (forse).
"Ci facciamo un altra mitica estate insieme?"
"Oh Eileen, aspettavo che me lo chiedessi!!"
Evivva. Oppure angoscia a mille. Devo ancora decidere.

venerdì 16 aprile 2010

Somebody to...

EvviaGesù è venerdì. Stasera vedo l'Uomo dei silenzi, come ormai ho deciso di ribattezzarlo. Cena. Non ho avuto tempo di far nulla sta settimana, a mala pena ho respirato, per cui di norma con Spencer avrei fatto una cosa mooolto made in usa, cioè comprare la cena take away in qualche ristorante cinese. Mi sarei detta "Se gli va bene ok, se non gli va bene va bene lo stesso!". Ma con l'Uomo dei silenzi non mi va. ecco. A dirla tutta non mi va nemmeno di uscire ma se penso all'idea di mettermi ai fornelli mi sento male. Gli ho proposto tramite sms un bel giapponese, cucina che io adoro. Non ha ancora risposto. Uff. Lui odia gli sms io odio chi non risponde agli sms. Vabbè. Son troppo stanca per contestare. Mi drogherò di finto espresso sulla via del ritorno. Nel frattempo...pensiero condiviso: io sarei pure stanca di un uomo del venerdì. Cioè, con il povero Spencer (oddio, non è mica morto eh!) mi andava anche bene, mi piaceva conservare l'intimità, lo spazio, la riservatezza persino. Sono gelosa di queste mie cose di solito, come dei miei libri ad esempio. Eppure con l'Uomo dei silenzi...vorrei di più. Vorrei arrivare a casa la sera e vedere il suo bel viso, lo immagino che nella mia cucina stappa una bottiglia di vino e ci mettiamo insieme sul divano chiaccherando delle nostre giornate... lo vedo insomma in una sorta di quotidianeità inesistente al momento, ma che avrei voglia di creare...ho voglia di condividere. Ecco. L'ho detto. Ed è la prima volta, credo, in circa trent'anni di vita.
Ora quindi ho alcune domande:
1-come faccio a spiegarglielo?
2-arrivverà con il tempo?
3-sarà meglio che io nn l'abbia mai voluta?
ma soprattutto
4-è grave???

mercoledì 14 aprile 2010

Giornate impegnative

SOno gonfia come un caciocavallooooooooooooo!!
E poi vorrei sapere perchè, visto che mi sto praticamente drogando di cipolle cotte, tisana al finocchio e passati vari di verdura!!
Aiuto, se prendo un colpo esplodo!!!
:(

lunedì 12 aprile 2010

C'è chi va e c'è chi viene

Sto già morendo di caldo. Vabbè.
In pratica ho passato l'intero week end a lavorare, ho visto il mio uomo dei silenzi per mezz'oretta circa venerdì sera, cioè il tempo in cui sono rimasta sveglia sul divano di casa mia sul divano mentre lui mi accarezzava i capelli. Dopo di che mi son svegliata il sabato mattina distrutta, ancora sul divano, con la sveglia che suonava imperterrita alla solita ora di sempre, visto che venerdì avevo promesso a Brenda Key (lo so, lo so...ma se l'han chiamata così...), una delle mie colleghe che nello specifico si occupa di tasse, di venire ad aiutarla per un'oretta, dopo averla vista sull'orlo delle lacrime. Per cui alle quattro del pomeriggio di sabato sono uscita dall'ufficio con un mal di testa da incubo, e mi sono diretta a tutta birra nuovamente verso il mio amico divano. La domenica dopo una mattinata di sonno ristoratore l'ho passata con Ash ricordando che restavano ancora le nostre di dichiarazioni da presentare al fisco... :(
E ora son di nuovo qui, di nuovo dalle sette di stamane che continuo ad aiutare Brenda Key, sperando di riuscire a tornare alla mia scrivania prima delle cinque del pomeriggio...

venerdì 9 aprile 2010

Go on!

Sono già in ufficio. Lo so che sono le sette e mezza del mattino, ma vi assicuro che ci siamo quasi tutti. Perchè? Eh, perchè il 15 aprile negli Usa scade il termien per pagare le tasse!! Quindi tutti quelli che si occupano di contabilità sono oberati di lavoro! Non vi dico le mie colleghe che direttamente si occuipano solo di quello e i relativi commercialisti... cmq tutti sgobbiamo e la sottoscritta spera di tornare a casa presto oggi innanzitutto perchè è venerdì, e poi perchè dovrei vedere il mio uomo dei silenzi. Come si dice in pavese, sperem!

giovedì 8 aprile 2010

Riflessioni e Divagazioni

Per non perdere il mio povero tedesco acquisito con Anni di fatica su testi e declinazioni che non mi entravano nella zucca, sto leggendo un po’ di letteratura tedesca. Il fatto è che torno sempre a ciò che amo di più, ora in particolare “Il Faust” di Goethe. E come al liceo mi rivedo molto in Faust più che nella povera Margherita, e mi chiedo cosa farei se avessi la possibilità di riavere indietro la mia giovinezza, gli anni che cmq se ne sono andati… ora mi rispondo che forse sarei venuta in America molto prima. Eppure so che è un desiderio egoistico, perché so che questa mia decisione ha fatto e farebbe soffrire molte persone, penso ai miei familiari in particolare, che non mi vedono da quattro anni ormai. O forse vivrei tutto di nuovo, com’è stato, magari con più leggerezza, salvaguardando i rapporti umani che spesso ho lasciato indietro. Io ho avuto molte possibilità, molte “vite possibili” e credo che sarei stata felice in buona parte di queste. E credo che lo stesso si possa dire di mia sorella. Eppure se pensa invece ai miei genitori,mio padre ma in particolar modo mia madre, non credo che abbiano avuto tutte queste possibilità.
Mia madre nasce come figlia maggiore di una famiglia di certo non ricca. So per certo che la cosa che più voleva al mondo era studiare, eppure non ha potuto, non c’erano soldi, ed è dovuta andare a lavorare. E fra tanti lavori spezza schiena alla fine ha trovato quello esatto per lei. L’impiegata del notaio. Han cominciato insieme, quando lui si è laureato il padre ha assunto mia madre. Entrambi messi insieme credo non sapessero più di un bambino riguardo il lavoro, eppure mia madre oltre a lavorare, aveva accesso ai testi che prima non poteva guardare, i libri di giurisprudenza. E il notaio gli e lasciò portare a casa e la notte lei studiava. Quel che non capiva lo chiedeva in studio e insieme cercavano le risposte. Vi assicuro, mia madre era nata per fare il notaio. Alla fine era lui che andava a chiedere a lei, e lei sa rispondere senza guardare i testi. E poi è rimasta incinta di mio fratello e ovviamente per l’epoca, si è sposata. E poco dopo siamo arrivate io e mia sorella, non un figlio in più ma due in un colpo solo. La famiglia, la spesa, la casa, sempre da sola, mai una bambinaia o un’aiutante, eppure non ha mai lasciato il lavoro né chiesto il part time, credo che fosse follia pura per lei. Figurarsi che quando era incinta di noi mio padre dice che scaduto il termine della maternità obbligatoria si portava il lavoro a casa pur di non mollare lo studio notarile! A volte credo che persino noi, i figli, in un certo modo siamo stati un impedimento per lei, perché se fosse stata sola chissà, forse avrebbe davvero potuto studiare e alla fine prendere la sua ambita laurea. Eppure mai una volta in vita in vita sua ha detto qualcosa del genere, nemmeno nei momenti più neri.
Ecco, credo che mia madre, se avesse la scelta di Faust, si iscriverebbe a legge e in qualche modo farebbe la notaia. E credo se lo meriterebbe perché la sua è un’autentica passione. Mia sorella non l’ha mai avuta, non le interessava per nulla, mio fratello ben che mai, ma io sì. Io già al liceo passavo i pomeriggi con lei in studio e archiviavo le pratiche, o la aiutavo andando a fare le commissione. Poi da lì ha iniziato a insegnarmi, la contabilità, la gestione delle pratiche, tutto. Lei mi dice che quando io e mia sorella eravamo piccole ci chiedeva “ Cosa volete fare da grandi?” Mia sorella diceva la maestra mentre io” il notaio, come te mamma!” E credo che sia per questo che quando mi sono ammalata e successivamente quando sono partita le si sia spezzato il cuore. Perché io potevo farcela, io la laurea ce l’avevo in mano, potevo sposare Andrea e gestire lo studio con lui. Ma ad Andrea lo studio non è mai interessato. A lui interessava il prestigio che gli derivava da un cognome come quello di suo padre, ma tutto il resto, no. E mia madre (e il notaio) lo avevano capito da tempo, e credo che entrambi sperassero che io avrei preso in mano tutto. E confesso che per un bel po’ ci ho creduto anche io. Eppure non l’ho fatto, non l’ho retto. E il notaio ha decretato che lui andrà in pensione quando lo farà anche mia madre…. Credo che dovrà aspettare ancora tanti, tanti anni…

martedì 6 aprile 2010

Daffodils

Beati voi che avete festeggiato Pasquetta. Qui non si festeggia e quindi ieri tutti al lavoro! Meno male però, così ho sistemato i casini che venerdì, per stanchezza eccessiva non ero riuscita a fare.
La mia Pasqua è stata bella, come ogni festa comandata qui in cui non sono andata da Spencer, sono andata a pranzo da Ash. Ovviamente c'erano i parenti, le sue sorelle, le zie e gli zii e sua madre (il padre è mancato anni fa). Mi piace passare le feste con loro, ormai mi sento parte della loro famiglia, i nipotini mi chiamano Auntie Eileen, e nessuno mi chiede più cosa mangiamo in Italia per quell'occasione... è bello avere una famiglia di cui far parte, anche se non è la tua.
Spencer è tornato a Londra per qualche settimana,unendo lo Spring Breack con le sue infinite ferie, sua madre non sta molto bene e quindi è corso a vedere come sta. Sarà cinico ma mi ha risparmiato scuse per non vederlo.
Il mio uomo invece si è fatto sentire solo con una brevissima telefonata e qualche sms nostalgico. Mah.
In ogni caso ho passato una bella domenica.

Ah, i daffsoils sono i narcisi, fiori che adoro e che mi ricordano la pasqua, la primavera che avanza e anche la mia vera famiglia italiana.

venerdì 2 aprile 2010

Happy Easter!

Sono stanca da buttare nel cesso e tirar l'acqua!
E ho ancora una parte della mattinata, la pausa pranzo e tutta il pomeriggio...
Voglio piangere. Tanto!
Cmq stasera mi verserò un bel bicchiere di vino, mi lacerò sul mio divano in compagnia di John Steinbeck e buona notte a tutti!
Ah...buona Pasqua!

giovedì 1 aprile 2010

Tonight Tonight

Stasera viene a trovarmi!!! Na_na_na_na!
Ehm...scusate, mi riprendo...
Domani parte con la sua perfetta ex mogliettina americana(me la immagino stupendamente bionda,capelli appena cotonati stile anni '50, con meravigliose unghie laccate color rosa pallido,intenta a preparare sughi disgustosi e americani per il loro bel bambino...) e stasera passa da me.
Sono stra felice di vederlo, davvero. Non so se dovrei, non so se questa storia sia sana, ma in fondo, per adesso, non mi importa. Ho deciso di vivere.
Vedremo.
Nel frattempo...se dall'Italia le mail sono nettamente calate (deo gratias) da New York, no.
Io non so come fare, come dire. Devo dirgli che vedo un altro???! E come?