mercoledì 30 giugno 2010

La cosa più bella

Io lo so che dovrei lavorare. O almeno fare finta. Ma non posso, no oggi no.
Ieri sera. Ieri sera.
Ok, ieri sera Eileen.
Ieri sera sono uscita da qui e sono andata direttamente a casa sua seguendo le indicazioni che mi aveva lasciato, ovviamente dopo essermi persa un paio di volte...
Che tristezza gli appartementi americani, quelli per single poi.
Tavola imbandita con tovaglia giallo canarino, piatti rigorosamente di plastica, vino rosso che non è stato aperto in qunato ci siamo scolati la birra messicana che adoro. E lui, senza giacca e cravatta, con una polo nera da urlare e un bel sorriso che non ricordavo quasi più. La pasta era orrenda credo, ne ho mangiato due forchettate. Le farfalle nello stomaco. Gesù allora è vero, ricordo di aver pensato.
E poi tutto. E poi non ho dormito nemmeno un minuto. Com'è bella la notte in America!

Stamattina sono arrivata in ufficio alle undici sparate che tutti stavano praticamente uscendo per il pranzo, e aspettavano il pomeriggio per chiamare la polizia mi hanno detto, visto che il mio cellulare era staccato e Asley giurava che lui fosse sulla lista dei più ricercati del Bureau.
Entro, con un sorriso beota, gli occhi leggeri ancora vestita come il giorno prima, pure con il mio macchafrappaccino di Starbuck che mi sono stra tranquillamente fermata a prendere, non capendo nemmeno perchè mi guardavano tutti...


La cosa più bella? Le lenzuola sintetiche, un caldo assurdamente texano, un uomo meraviglioso che mi sfiorava la schiena nuda e mi chiedeva "Ora dimmi come ti chiami."
"Mi chiamo Eileen."
"Eileen è un mome del sud, un nome americano. Tu non sei americana! Dimmi il tuo nome."
........
......
..
Con un filo di voce nel buio.
"Eleonora"

martedì 29 giugno 2010

still too much tequila in my blood

Devo stare calma e fare i miei esercizi di recitazione.
Ricordarmi di pranzare e respirare.
Non finisce il mondo.
Stasera.
Spaghetti with meatballs.
Respira.
Il gusto dell'attesa.
Dell'essere ingannevolmente felici.

giovedì 24 giugno 2010

Bang Bang!

Telefonata giunta. Stop.
Week end impegnato altrove. Stop.
Programmato venerdì etilico con Asley. Stop.
Propone: Martedì nieni a cena da me? Ti preparo spaghetti with meatballs. Stop.
Certo che si. Stop.
Sono una autentica deficiente. Stop.

mercoledì 23 giugno 2010

Trentotto gradi di gioia...

Si può dire che è sparito? Io direi di si! Cazzo, ci siam visti venerdì, non ti cadono le unghie a mandare un semplice sms, o ancor meglio a fare una telefonata! AAAARGH!
UFF!
SIGH!

VAbbè, per divagare dai soliti cazzi miei (uh come mi sento francese oggi...) vi posto un bel tris di fotine che ho trovato nel mio solito ravanare nel notebook.
So che gradirete.

martedì 22 giugno 2010

Nuove

Scusate, sono stata letteralmente rapita dal lunedì!
Mi hanno riversato sulla scrivania cartacce della divisione di Houston, le avran date a me perchè mi reputano un fancazzista?!? Mah.
Vabbè.
Il week end è andato, la serata di venerdì con l'uomo dei silenzi pure.
Sono timidamente ottimista. Si è scusato di tutto e per tutto, mi ha detto di aver avuto dei casini ingestibili, ma che si è accorto di quento gli mancavo, bla bla bla.
Io, ovvio, ci son cascata come una pera cotta.
Ora apsetto gli sviluppi, esattamente quanto voi.
Sperem!
Intanto sabato son rimasta a casa a madonnare contro la Vale e domenica, as usually, a casa di Ash a cazzeggiare... Mah.

venerdì 18 giugno 2010

Delirio

Ieri ero troppo fuori dalla grazia di Dio e mi son persino dimenticata di scrivere. Oggi non potevo perchè pareva ci fosse una conferenza sulla mia scrivania... ora che finalmente son tutti fuori dai maroni (scusate il francesismo) ve lo dico:
Ieri mi ha cercato. Sisisi Lui con la L maiuscola. Naaaa, non Obama, non Brad, ma Lui: l'Uomo dei silenzi. Mi ha mandato una mail (il romanticismo non è il suo forte, ok)chiedendomi di uscire stasera, per parlare. Si è scatenato l'inferno in questo ufficio. Manco nell'arena de Il Gladiatore si era mai vista una roba simile. Donne che correvano a destra e a manca cariche di fascicoli o pile di carta in realtà bianche, in cerca di scuse per venire da me a sentire la versione. E l'epilogo. Che farà Eileen? Apresi il toto scommesse. Si è chiuso in meno di venti minuti.
Ovvio.
Gli ho detto si.

mercoledì 16 giugno 2010

Insonnia - nè d'amore nè in Seattle-

Non dormo. Non dormo e ancora non dormo, non c'è niente da fare. Azz aggiungo.
Medito. Insomma, cosa vado a fare in Florida (oltre che l'ho già stravista tipo la liguria di quando avevo 5 anni), se poi a come dicono, arriva la marea nera.
Già l'idea non mi alletta se poi mi tocca stare chiusa in un albergo che già strapago, ecco, non mi sento esattamente sprizzante di felicità.
Devo chiamare La Vale. Potrebbe pensare che ho causato io l'incidente, solo per boiccotarle le vacanze...

venerdì 11 giugno 2010

Che dire...

...della notte e delle luci piccole della citta'... delle parole che dovro' inventarmi... della notte e di questo tempo troppo lento, dei giorni lunghi dalla spalla al piede opposto.. che ti misuri dentro e fa un po' caldo e un po' freddo, e c'e' sempre qualcosa da aspettare mentre il tempo si fa sangue... buonaserata attrice.

mercoledì 9 giugno 2010

It's raining

...but what is life but reckoning, you're still the song i sing to myself when i'm alone...

lunedì 7 giugno 2010

Venerdì

Un serata convenzionale, da film americano di quarta categoria, il trucco colato, un migliaio di shottini con non so quale diavoleria dentro. A un certo punto ne ho ordinati quattro non sapendo a chi li avrei offerti, e lo zucchero di canna bruciava sull'arancia e si caramellava e io guardavo questo miracolo alcolico incendiario come ipnotizzata.
Ci passavo la mano sopra e non sentivo niente.
Ho ingoiato il mio accompagnata dal sollievo che portano i tanti gradi della vodka.
Ho pensato che avrei voluto essere a Mosca, da sola, in mezzo alla Piazza Rossa a riflettere sul crollo dell'unione sovietica e sulla mia vita, che non dista poi così tanto dalla demolizione geopolitica dei confini mondiali degli ultimi decenni.
Invece ero in un locale il cui gestore è dichiaratamente nazista, a elargire denari al suo bar e a sentire cawboy canterini del cazzo e giravo per il locale con un'aura di disagio ed imbarazzo così evidenti che ero costretta ogni dieci minuti a uscire, e dopo troppo alcool sono arrivata a sdraiarmi nel prato, e pensare che Mosca era davvero, davvero lontana, e anche i tempi in cui il comunismo poteva farcela, e per un attimo mi sono sentita persa, un puntino dall'alto di un satellite.
Poi ho pensato che non potevo permettermi di sbiadire, non adesso.
Ho pensato che ottenere perdono è una lotta, ma non è l'unica, ché quando non si vuole ascoltare per paura di ammettere le proprie responabilità allora non c'è dialogo.

E se non c'è dialogo allora sì che si è soli.
Due puntini dall'alto di un satellite.

E mi sono sentita infinitamente sola.

Ringraziamenti

Grazie infinite a tutti voi che mi avete fatto gli auguri per il compleanno!
Grazie anche alle mail dall'Italia, a mia sorella che non si è arrabbiata più di tanto perchè per l'ennesima volta non sono vicino a lei, a mia madre che nel solito pacco mi ha mandato un video lacrimevole e qualche regalino adorato, cioè libri. Grazie a Spencer per le trentun rose rosse ricevute in ufficio con un biglietto su cui ha trattenuto il miele che probabilmente aveva dentro, grazie a Ash per l'impegno per la serata e per le povere colleghe che si son prestate, e grazie all'Uomo dei Silenzi, che bellamente nonn si è fatto vivo.

martedì 1 giugno 2010

Trenta e uno

Venerdì Ash ha organizzato una serata con qualche collega dell'ufficio. DIce che mi farà bene.


Oggi è il mio compleanno.