martedì 13 settembre 2011

Riflessione condivisa

Io, lo so, del 9/11 non ho scritto niente.
Ne sono consapevole. Non è che l'ho scordato, vivendo a New York vi assicuro che è a dir poco impossibile. L'atmosfera non è pesante e cupa come io mi sarei immaginata, anzi, c'è grande orgoglio e senso di vittoria, c'è speranza verso il futuro, come se l'orizzonte finalmente regalasse altro, e non più aerei civili che si schiantano contro gli skycraper.
Personalmente è una data che mi ghiaccia un pò...insomma, ho un fidanzato che era a Manhattan in quel preciso momento, mica roba da ridere ecco, e si ricorda tutto al centesimo di secondo. E vedere il posto dove tutto è successo quasi ogni mattina rende tutto strano, irreale. Non è successo a migliaia di chilometri da me, ma qui, dalle finestre di casa nostra si sarebbe visto tutto meglio che in un mega schermo. Non posso non pensarci, a volte. Penso anche che ci sono state altre stragi, eventi drammatici come i fatti relativi ad Allende, o altre centinaia di migliaia di genocidi silenziosi che non hanno lo stesso rielievo mediatico.
Eppure questo 9/11 è per me il simbolo del terrore, della morte stessa. Una data che ha, volente o nolente, cambiato la storia. c?è un pre 9/11 e un post 9/11, non ci sono cazzi. Il simbolo della possibilità che possa accadere anche questo. Eppure il 9/11 di dieci anni dopo vorrei anche io guardare a questa data come la possibilità che non possa accadere più, con lo steso orgoglio che tutti gli americani avevano negli occhi domenica, dalle parti di Ground Zero. Non so dirvi ancora se ci riuscirò.
Continuo a tentare. E forse il vero significato è proprio questo.

2 commenti:

  1. Mi sento molto toccata da quello che hai scritto, sicuramente hai letto il mio ultimo post. Ti posso dire che le mie parole non volevano escludere il pensiero, la preghiera e il ricordo di tutte le povere vittime dell'11 settembre. Figuriamoci. Io a quelle immagini, a quegli occhi e quella polvere ci penso sempre, mi sono studiata lo studiabile, non sai quante lacrime. Però, parallelamente a tutto questo, mi si stringe il cuore a pensare a quanti altri morti ci sono in giro per il mondo... poveri morti che nessuno piange, nessuno ricorda e nessuno commemora su blog, facebook e twitter. Fa male al cuore.

    Così come fa male leggere le tue parole, adesso. Speriamo che non si ripetano più scempi umani del genere... perchè più ci si pensa e più di umano ci si trova ben poco.

    Abbraccio forte te e la tua città.

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  2. Si tesoro ti ho letta, e so che non volevi escludere nulla. Ho scritto questo perchè anche io some te mi sento dilaniata al pensioro delle morti silenti che gravitano intorno ad altre tragedie meno note o del tutto socnosciute. Prima di vivere qui davvero per me il 9/11 era Allende e stop. Comunque ho pensato che non potevo ignorare anche questa di tragedia, non potevo zittire le voci delle vittime e farle diventare a loro volta mute perchè troppo discusse... non so se sono riuscita a far passare il concetto senza sembrare troppo pretenziosa. Spero di sì. Ti abbraccio.

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