martedì 5 gennaio 2010

Al posto della testa voglio una lampadina

Ancora mezz'oretta e me ne vado a casa. Basta Mart, ieri ho fatto una scorta per un anno! Voglio andarci il meno possibile, detesto fare la spesa! Mi sento un idiota circondata de gente che vuole rifilarti miliardi di cose di cui non hai bisogno!
Vabbè. Peggy Sue della segreteria mi ha detto che ho una faccia che fa paura, che sono grigia, ancora un pò mi usava per Halloween...dico si è vista lei??? Ma ha anche ragione. Il mio mitico capo Jeff mi chiama nel suo ufficio e mi chiede se è vero che ci siamo lasciati con il newyorkese. No, mi ha mollato lui, è diverso. Ma è una cosa sicura? Insomma, magari solo una pausa... non lo so, due mattine di nessuna mail del buon giorno, due sere di nessuna mail della buona notte, nessuna telefonata in pausa pranzo... è che mi fa così strano...Allora non lo vuoi più il trasferimento a NY? chiede. No, non l'ho mai voluto. Voglio stare a Dallas. Vuoi ferie? No, no, voglio lavorare, tanto. Voglio miliardi di note spese da spuntare, voglio registrazioni a iosa e libri, libri e ancora libri i cui totali non tornino. I numeri mi aiutano, la testa non pensa. Ma non a lui, lui (diciamocelo) alla fine ha agito così perchè era alla frutta, non ne poteva davvero più. E io lo posso capire, sul serio. Mi scoccia il contesto, ecco, mi fanno male i pensieri che mi turbinano in testa, le parole incastrate in gola, i sentimenti, ecco, i sentimenti. Ce li ho? Mi son persino chiesta. Sarò una sociopatica? Sarò emozionalemente frigida? Mah. Cmq dare una definizione a un dolore non lo rende sopportabile.
Ah si, Jeff. Mi dice alla fine, se vuoi verso marzo ci sono dei corsi di aggiornamento a San Francisco. Vuoi andare? Si, va bene, vado. Tanto San Francisco non l'ho mai vista.

PS: devo ancora elaborare la mail della mia mitica sorella, una mail piena di amarcord come solo lei poteva fare... e ho scritto pure a un amico veneziano e ad Andrea... ma non mi ha ancora risposto...credo stia calibrando gli insulti...

2 commenti:

  1. Peggy Sue... anche questo fa molto film, molto Dallas. Carino il tuo capo a preoccuparsi per te! Bella l'idea di San Francisco. Non ci sono mai stata, ma da quel poco che ho capito di te tutte le occasioni sono buone per scoprire posti nuovi!
    Io non credo tu sia sociopatica od emotivamente frigida. Perchè non mettere sulla bilancia il fatto che forse ancora non hai trovato qualcuno che stimoli veramente la tua emotività? il newyorkese era davvero fotogenico, ma magari un po' troppo british? avrà sicuramente avuto anche lui dei difetti, no? purtroppo la mancanza delle azioni quotidiane cui eri abituata forse te ne fa sentire di più la mancanza. vedrai che fra un po' lascerai spazio ad altre azioni!

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  2. Guarda, Peggy Sue a volte sembra più uscita da un film di Benny Hill... è troppo rincoglionita! Jeff invece è sempre molto attento, carino e gentile, un pò con tutte noi della contabilità. Ma qui anche nell'ambiente lavorativo (almeno da me) è molto differente che in Italia, c'è prorpio la concezione di famiglia, ed è davvero molto bello. Pensa che il primo anno che ero qui, dopo solo tre mesi dal mio arrivo a Dallas c'era il Thanksgiving, e io non conoscevo praticamente ancora nessuno. Mi hanno inviato tutti a casa loro, che alla fine per noi è come fosse Natale, chi inviterebbe un collega appena arrivato al suo pranzo di Natale fra i parenti?? Eppure è stato bellissimo!

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