sabato 6 febbraio 2010

I can breath

Sono tornata a casa, finalmente.
Parlare di trauma è davvero poco.
Innanzitutto non so dire perché ma Houston non mi piace, insomma rispetto a Dallas, che è una sorta di enorme bomboniera sfavillante dove tutto è palesemente nuovo di pacca e bellissimo, Forth Worth dove al contrario si respira ancora l’Old West (cioè come qui chiamano il nostro Far West), o altri posti tipo Paris, carinissima quanto kitch, Houston è brutta. Non ho mezzi termini.
E poi è stato tutto complicato. Ho dovuto prendere l’aereo da Love Field (poetico vero?) l’aeroporto di Dallas che poi sta in culo ai lupi, per cui svegliarmi prestissimo al lunedì, e anche il mio ipod mi ha abbandonato, non ho ben capito perche appena arrivata ho preso un taxi guidata da un indiano credo, che nemmeno parlava inglese, non vi dico… capiva un poco di francese ma io non lo parlo (se non parole tipo fuseaux o bordeax, ma non mi sono tornate utili…) per cui ci siamo persi e sono arrivata per le undici in ufficio. Già. Ufficio. Ed è da qui che poi son partiti i problemi.
Ho scoperto che la contabilità creativa esiste, e che se ci becca lo Zio Sam a detrarre dalle tasse spese assurde (o peggio inventate) andiamo tutti in galera. E sul serio. Mica si scherza qui. Non ho capito se le impiegate erano intente a darsi lo smalto o cosa, e se davvero i capi contabili fossero all’oscuro di certe procedure. La cosa che mi sconvolge che in America non avevo mai, e dico mai, visto fare queste cose. Qui son tutti ligi al dovere in modo kantiano, va fatto e basta. Vabbè è andata, quel che potevo ho sistemato, il resto l’ho comunicato al mio capo. Non lo avevo mai sentito urlare prima.
Il venerdì pomeriggio il viaggio verso l’aeroporto è stato un dono del cielo, un momento di piena felicità.
Ora sono nella assoluta tranquillità della mia casetta, e mentre me ne stavo sdraiata sul letto a meditare ascoltavo il silenzio e mi sentivo cosi felice…

Dimenticavo! Domani c'è la finale del campionato di football detta Supebowl tra New Orleasn Saints ed Indianapolis Colts! Qui è l'evento di massima importanza nazionale!
Per cui domani sera, come di rigore, pizza hut consegnata a domicilio e divano da Ash!

2 commenti:

  1. sono contenta di sentirti frizzante. che la brutta houston alla fine sia servita a qualcosa?!?!
    ti dirò un'eresia: io adoro la pizza di pizza hut, forse ancor di più di quella italia. e la cheesy crust? assolutamente divina. per non parlare del garlic bread. ok ok, vado a preparare il pranzo, sorella e marito in visita ;)
    enjoy the superbowl

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  2. Pure io adoro Pizza Hut! Certo, la pizza nostrana autentica è tutt'altra cosa! Ma quella sottospecie di olio all'aglio che ci cacciano sopra...slurp! Ma dove sei stata in Usa?? Dai raccontami!

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