domenica 26 settembre 2010

In ordine sparso


Le lacrime scendono, e sono parole. Le lacrime sono sempre parole, e chi ti ama sa tradurle, e indovinare quando piangi per venire a dirti di farlo finché ne hai bisogno.
Scendono con naturalezza, come se piangere fosse la cosa più inevitabile del mondo.
Una sorta di parto necessario.
Dicono che il dolore sul lungo periodo serva a qualcosa.
Io faccio parte di quella categoria di persone che se potesse lo cancellerebbe. Cancellerei i ricordi, anche quelli meravigliosi, pur di avere un pò di spazio nella mia vita, ché adesso tutto è occupato dalle lacrime, e io non ho spazio per muovermi, né per respirare.
Le membra pesanti, lo stomaco in fiamme, la testa che scoppia, ogni gesto risulta faticoso come una scalata, e me ne rendo conto all'ora di pranzo, e di cena, e di pranzo, e di cena, che alcuni gesti considerati normalmente necessari diventano superflui, eliminabili, addirittura fastidiosi. E allora si saltano, perché la conservazione del tempo diventa vitale, perché quando si piange si cerca di farlo il più possibile in modo da consumarsi completamente, noi e le lacrime, e in fretta, fino a scomparire.
Ma le mie lacrime sono inesauribili.
Ho conosciuto una persona, una volta, che piangeva senza lacrime.
Sono stata anni col dubbio che quelli non fossero veri pianti.
Solo adesso capisco che forse avevo ragione.

Soffrire mi porta a diventare più presuntuosa di quanto non sia già.
Soffrire così mi dà l'automatica certezza che il mio dolore sia il più forte che esista.
In questo momento io sento di soffrire come nessuno sulla Terra, e mi faccio forte di questo primato, ché almeno sono prima in classifica da qualche parte.
Nessuno soffre tanto e bene come me, nessuno riesce a farsi annientare come ci riesco io.
La purezza del mio dolore mi permette di guardarci attraverso e di lasciar cadere tutto ciò che ho intorno in modo da sfracellarlo.
Il dolore senza autodistruzione non è niente.
E io sono la prima.
La prima della classe

9 commenti:

  1. Spero che tu abbia una persona cara della quale accettare la compagnia in questi momenti di lacrime. Solo un uomo sa cosa prova un uomo nel vedere una donna che piange. Impotenza e inutilità.

    Un abbraccio virtuale, sperando che tu riceva davvero abbracci a te graditi.

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  2. E' un pensiero molto bello, mi sono spesso chiesta cosa provasse un uomo di fronte a una donan in lacrime. Questo week end ho deciso di restare sola. Mea culpa. Ma a volte bisogna purgare questo veleno per poi risorgere. SPeriamo. Ricambio l'abbraccio e ti ringrazio tanto!

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  3. Cara, come mi ritrovo in queste parole... mi ci rivedo, qualche anno fa.
    Che dolore, il dolore.

    Ti mando l'ennesimo inutile abbraccio.
    ...tieni duro.

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  4. Il dolore rende ciechi e sordi, non ci permette di ragionare e di solito di esso siamo anche egoisti, incapaci e senza la voglia di sentire gli altri che ci vogliono davvero bene e invece è in questi momenti che viene fuori il sentimento più puro che una persona possa mai chiedere alla vita, l'amicizia.
    L'amicizia di chi si mette lì e ti ascolta o ti scuote o ti sprona o anche ti manda al diavolo, ma ti è amico a prescindere. Guardati intorno Eileen, qui in tanti ti vogliamo bene, in tanti ti vogliono bene negli states, tanti di più in Italia, non restare chiusa nel dolore, ma affrontalo, in compagnia.
    Perchè se un amico lo svegli di notte, scende in pigiama e prende anche le botte e poi te le ridà (R. Cocciante)
    Baci Eleonora, sei una vera donna.

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  5. Cara Eileen, sappi che nella vita si possono piangere, per tantissimi motivi, lacrime che più amare non si potrebbe.
    Tu adesso hai bisogno di piangere perchè, che io sappia, i grandi dolori non passano ridendo.
    E' duro ma è così e lo stai provando sulla tua pelle,sul tuo stomaco, sul tuo cuore lacerato e sulla tua testa chiassosa.
    Non angosciarti per il fatto di piangere però cerca di sforzarti a reagire. Io al posto tuo cercherei la compagnia di qualcuno perchè è come quando si ha un dolore di notte, è più forte la notte perchè ci si concentra solo su quello, di giorno distratti dai ritmi e i rumori della vita , sembra tutto più sopportabile. Cerca di non fare delle tue giornate notti di dolore solitario, fatti forza e comunica con chi vuoi esci, muoviti, fai, ma non ti preoccupare del pianto perchè passerà, stai solo maturando il momento giusto perchè il tuo cervello dica "basta"! Ti capisco tesoro ma non perdere la fiducia nelle capacità curative del tempo.
    Forza!!!!!!!!
    Un abbraccio immenso e anche un bel piatto di polpette al pomodoro,
    Heidi

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  6. un abbraccio forte cara Eileen

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  7. Calzino: per niente inutile tesoro, tutt'altro. GRazie, di cuore.
    Guardiano: che bella frase d
    quella di cocciante... grazieee, nonostante la citazione dolorosa del nome...
    Haidi: hai ragione, dio quanto hai ragione!
    Ruz: grazie! :)

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  8. Mi è costata un'ora di fatica scrivere il mio ultimo post, cercando di esprimere la tristezza che avevo dentro e ne è uscito qualcosa che non dice niente. Ho letto il tuo e dice tutto. Mi dai un corso?

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  9. Bru: un corso di tristezza?? Che tristezza...

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