lunedì 25 ottobre 2010

Oggi

da un pezzo indosso solo cappotti neri ... qualcosa di serio per darmi un tono... ho appena passato i 30 eppure certi miei colori e umori sono imbarazzanti per quella che si dovrebbe dire una donna ormai... ho sempre le guance rosse e la bocca socchiusa come le adolescenti... so bene che questo e' uno svantaggio... ho il dono di procrastinare lutti all'infinito... ma quanto e' dura rinascere davvero...


caro A. , che se t'incontro per strada hai ancora l'odore della renault verde e di un profumo ormai fuori moda, ho buttato tutte le rose rosse che avevo messo a seccare a testa in giu' e che ho portato per diversi anni in tutti gli appartamenti che abbiamo cambiato, le rose che mi facevi arrivare a casa col fattorino. conservo solo un biglietto in cui scrivevi delle cime dei pini innevati e di un nostro fantomatico amore, e un libro di lirici greci con dedica, forse anche una stampa arrotolata da qualche parte... prima di te i giorni erano canzoni e disegni e dopo di te le ore per mesi si sono lasciate consumare sui sampietrini di via Emilia... tra una sigaretta e l'altra... come chi di tanto amore non sa che farsene e lo respira fuori a fumetti sperando che si appiccichi alla giacca di qualche passante... mi hai lasciato per strada, sui treni e dopo di te i treni servono alla tenerezza dello smarrimento... ho portato il lutto dei tuoi occhi verdi e di altri occhi mai nati... eri cosi' presente e cosi' vero... la mia ombra e il mio gemello mancato... eri i miei vent'anni senza colpa, il mio primo amore gia' folle... mi piacerebbe sapere cosa pensi ora della lotta armata, dei convegni e di questo paese... cosa e' per te adesso la purezza e il candore... se ti definisci ancora l'ultimo idealista come in quel giorno in cui mi piangesti addosso tante lacrime da sporcare per sempre il mio vestitino blu...

caro D., non ti ho piu' rivisto da allora, ho dormito per molto tempo su di te e dei tuoi tanti anni ho fatto il mio cuscino morbido per non pensare a nulla... , mi hai amato cosi' tanto che ho dovuto lasciarti da solo in un giorno caldo... forse non avresti dovuto piangere quella volta mentre facevamo l'amore... ero e sono sempre stata una bambina che prende tutto sul serio. ma tu eri cosi' , di slanci e poche parole... ti perdevi nei tuoi quadri, nell'idea della morte e della perdita... nelle tue poesie boudlaeriane e soffrivi troppo per nulla, soffrivi ancora piu' di me e ricordo la tua agitazione e le tue mani tremanti mentre mi facevi quel ritratto che conservo finito solo per meta'... dove sembro l'ennesima ombra oscura dei tuoi incubi... t'illuminavi guardando basquiat, wharol, klimt, loutrec.. e guardando i miei capelli rossi di allora... ero troppo piccola per capirti... troppo egoista per amarti... troppo sofferente per credere e del tutto inconsapevole di tutto... chissa' se dipingi ancora a tutte le ore... se nascondi ancora la erre moscia parlando pianissimo e se piangi ancora quando sei felice e fai l'amore... se qualche donna ti ha compreso senza spaventarsi e fuggire.. come me...

caro M., conosciuto per caso in un modo cosi' strano... ricordo che eri un pazzo squilibrato ma i tuoi occhi avevano un colore buono, rassicurante... fosti il primo che velocissimo mi ponesti davanti al mondo delle opinioni... una sera in cui mi chiedesti cosa davvero mi piaceva di te e io non seppi risponderti nulla... il primo uomo che si divideva da me e mi voleva intera e donna davanti a lui... nessuna comunita', nessun 'una cosa sola'... tornai a casa barcollante.. e capii che ogni mia parola aveva un valore... piu' delle mie labbra, piu' dei miei colori... pensai di raggiungerti in danimarca da dove mi telefonavi e mi parlavi di persone, persone e persone... invece ti abbandonai mentre tu continuavi a non scrivermi cartoline ... settembre e' sempre stato un mese magico per me... mi ha trasformato anno dopo anno... e ha minato tanto la mia memoria...

caro A..., che mi verrebbe da dirti 'caro un corno!'.. eppure lo so che siamo caduti in basso perche' abbiamo volato in alto come nessuno... e non voglio ricordare nulla perche' ci impiegherei una vita e uno sforzo immenso... il primo natale dei tanti ti ho fatto una sciarpa bianca e verde... e mi sembra che ogni dolore e ogni gioia che ti ha riguardato mi ricordi sempre una mattina che ti ho incrociato con la mia sciarpa al collo e tu mi chiedesti un bacio... la mattina piu' felice della mia vita... poi ci sono stati sei anni di tutto... mi hai fatto scoprire chi sono e devo ancora decidere se mi piace... non mi faccio domande su di te... cammini sempre velocemente e guardi sempre dritto negli occhi... hai sistemi infallibili per ogni situazione di pericolo... sei stato passione, amore e tenerezza e noia... terrore e paura... sei stato la mancanza, la colpa.. il nido e lo strapiombo... padre e figlio... ipotesi, certezza... dolore che ancora mi cola dappertutto... che tu sia una sciarpa bianca verde fatta a mano... che tu sia il ricordo... amen..

caro D.., problematico e bellissimo... hai spiazzato il mio mondo... mi tocchi come fossi di porcellana... come un cappotto bianco appena comprato... sei un incorcio di eccessi... fucina di opposti... pensarti e' gia' faticoso.. esplodi fra le mani e mi scorri dentro distruttivo... per te non ci sono parole... cambi col tempo, con le ore, con i suoni e le atmosfere... a te che non possiedi e non ti fai possedere dedico questi giorni dove chiedere e interrogare e' superfluo o inopportuno... tutto arriva e va via in una breve marea interiore... sei il mio uomo della notte... che mi chiama e si accoccola nella mia voce che non dice niente... non pretendi 'insegnare e io imparo invece ad attendermi...
si ringraziano anche S. e A. per le brevi lezioni che hanno fatto si che io oggi sia questo punto interrogativo.

6 commenti:

  1. Eileen sei straordiaria, hai una tale capacità di autocritica che è spiazzante,la visione autentica e cruda della tua vita non lascia spazio ad altre parole.
    L'importante è che l'autocritica non si fossilizzi diventando autolesionismo, come un pezzo di dura roccia nel cuore difficile da togliere via.
    Per poter amare ancora, il cuore deve essere ancor più leggero dell'anima, lo sai ma te lo voglio ricordare.
    Ti penso,
    Heidi

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  2. Le persone che hai conosciuto e le storie che hai vissuto con loro, ti hanno aiutato a crescere e a far sì che tu sia diventata la donna che sei adesso. Ognuno di loro di ha dato un po’ di se e tu hai dato una parte di te a loro…sono le esperienza che ti fanno crescere e anche se qualcuno ti ha fatto soffrire non importa perché è sempre meglio avere vissuto amando e correndo dei rischi piuttosto che avere dei rimpianti per non avere provato. Sei tosta Eileen e ti ammiro, davvero tanto.

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  3. Ragazze, tutti questi commenti mi danno alla testa... Però vi ringrazio tanto, perchè non è facile leggersi una sorta di pappardellalunghissima che più volte è già stata definita il vomito della mia vita...
    E anche e soprattutto perchè ci vedete sempre qualcosa di buono... GRazie! Di cuore.
    Vi voglio bene.

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  4. Beh... io ti leggo sempre anche se non ho mai commentato e trovo formidabili sia le tue pappardellelunghissime che le frasi scarne e brutali. Sei come una meringa dall'esterno duro e dal cuore morbido. Quel che racconti mi tiene letteralmente incollata ai tuoi post che aspetto sempre con impazienza. Buona vita, Eileen!
    Silvia

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  5. :))
    Oh Silvia.. grazie! Grazie di cuore!
    La definizione sei una meringa è a dir poco s-t-u-p-e-n-d-a!! Arrosisco...

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  6. ...mi lasci senza parole...Sei un turbinio di emozioni che travolge!!!

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