sabato 23 gennaio 2010

Ironic, don't you think??

Sono stata molto a pensare se pubblicare o meno questo collage di mail, ma alla fine ero esausta dal rileggere tutto e ho deciso di mostrarlo al mondo (uh!che modestia!) almeno mi direste la vostra e la mia testa, forse, prenderà altre nuove meravigliose direzioni...
(per amor di puntigliosità premetto che ho deciso di omettere le parentesi e i puntini che indicano un salto di testo altrimenti facevo nottata, insomma è un rimaneggiamento mio che unisce più parti conservandone il senso e l'originalità.
Dove metto E. indica il mio nome autentico italiano, che mi devasta a sufficienza)

Ma a te sembra che siano passati quanti? sette anni?? A me sembra ieri sai, ieri che passavamo le domeniche stra piene di nebbia da Cesare e i sabati sera al Nice One che tu odiavi, ora nemmeno si chiama più così sai, e a volte ci vado ancora. Perchè tu sei andata via, e tante volte ho pensato che la tua fosse la decisione più facile, io son rimasto qua, inchiodato se vuoi, a vivere negli stessi identici luoghi in cui vivevo con te, in cui vivevi tu, con una sorte di tuo fantasma che non sono ancora riuscito ad annegare nel tuo fiume. Ho sempre voluto pensare che tu sia scappata, anche se devo ammettere che non ho mai ben capito da cosa, ho fatto ipotesi, tante, da spaccarmi la testa, ma restano ipotesi perchè tu non me lo hai mai voluto dire. Mi hai tagliato fuori E., ma io ho ripensato a tutto così tante volte... non posso dire di non aver sbagliato niente, chi può dirlo? Ma ci ho provato E., ci ho provato sempre, tu invece credo che per un pò ci hai provato insieme a me, poi non so, come se fosse scattato qualcosa in te, qualcosa che di sicuro è entrato in te con quel rifiuto ostinato del cibo, ma poi credo abbia preso un altra via, e hai smesso di tentare; hai tollerato, me i miei i tuoi lo studio tutto, finchè hai potuto e poi alla fine sei scappata via. Per un pò ho sperato che fosse una fse sai, un periodo, che poi saresti tornata nella tua amata Pavia, o quando ho saputo che eri a Venezia ho sperato che mi avresti voluto lì, alla fine mi ero messo pure a fantasticare di andar a vivere a Venezia con te, in un appartamentino piccolissimo molto bohemienè, ma poi tua madre ha detto a mio padre che eri andata a stare in Texas, e lì mi è crollato tutto, ho capito davvero che ti avevo perso.
Ho fatto anche io tante cose nella tua assenza, non so cosa ti sia arrivato tramite tua madre; ho capito che non volevo fare il notaio, e nella preoccupazione generale di essere già stato mollato da una brava ragazza come te mi sono iscritto nuovamente all'università. Lettere antiche. Assurdo lo so. Eppure mi è piaciuto tantissimo e ho persinbo dato un senso ai miei studi classici. Ho insegnato poi, un giro di supplenze nello sconforto dei miei familiari, e alla fine sono rimasto disoccupato come tanti, troppi precari della scuola, e mi son messo a fare in notaio, seppure controvoglia. Rido se ci penso, credo di essere l'unico notaio rifiutato dalla fidanzata perchè notaio che non vuole fare il notaio e alla fine finisce per farlo lo stesso! Almeno in casa ora son tutti più sereni e han smesso di assillarmi.
Poi ho avuto altre ragazza, due ad essere preciso, e anche qui, ironia della sorte E., mi han mollato entrambe pure loro. E' stato difficile superarti, andare oltre la tua assenza, insomma dal liceo non ci sei stata che tu. Poi ho incontrato Giuliana, frequentava anche lei Lettere Antiche a Pv, siamo stati insieme un paio d'anni, ma io non c'ero granchè. Continuavo a dimen ticarmi i suoi gusti, le sue preferenze, e a volte le facevo regali che non le piacevano. Sai perchè? Perchè erano i tuoi gusti. Lo so è assurdo. Una volta le ho anche detteo che non le piaceva il caffè, e lei si è meravigliata e mi dice no mi piace molto il caffè, invece ho realizzato poi che era a te che non piaceva. Ero fermo su di te. Mi è capitato persino di chiamarla E., e a quel punto lei ha capito. E mi ha mollato poco oltre. E dopo un annetto circa ho conosciuto un'altra ragazza,decisamente troppo giovane per me e mi sentivo autorizzato quindi a non metterci troppo di mio, e lei alla fine si è stancata per farla breve, e seppur a malincuore se ne è andata.
Me lo sono chiesto tante volte, come fare a girare pagina, a lasciarti andare del tutto, e non so se ci sono davvero riuscito poi. non so nemmeno come sei fisicamente ora, ci penso , ma non riesco a immaginarti così lontana, nel Texas, da sola, che lavori in una grande compagnia americana, che torni a casa nel traffico, fai la spesa, cose normali ma credo che un posto come l'America renda tutto diverso, speciale forse. Tua madre parla spesso di te, senza pietà a volte, so che lei non avrebbe voluto altro che io e te ci sposassimo, forse addirittura più dei miei genitori, ma a volte no si rende conto di quanto male mi facciano le sue parole, i saluti che mi riporta e che so non essere veri, e spesso questo mi porta a chiedermi cosa pensi tu. A cosa pensi tu. Insomma ci sono ancora io E.? Anche in unaparte minuscola dentro di te? Anche in un posto lontano come il Texas?
E., il Texas per me non è abbastanza lontano sai, per te lo è, lo è stato?

7 commenti:

  1. Che dire... un rigurgito d'amore o un inguaribile gufo... che guarda indietro senza capirci nulla...

    tu cosa hai provato?

    RispondiElimina
  2. No gufo non credo, ci ha messo molta emotività, la sento da come lo conosco... cosa ho provato io... una marea di emozioni, di solore persino per tante cose, momenti che avrei voluto restassero passati, che è stato così difficile buttarli oltre, dove sono ora. Io credo che lui si sia bloccato lì, 7 anni fa. Credo che non abbia avuto molti aiuti che lo spronavano a farsi una vita, per lui è sempre stato tutto scritto, e quando io ho cambiato le carte è andato tutto in crisi. Poi a iscriversi a Lettere, Dio! Io lo vedo come un suo tentativo di cambiare qualcosa, cioè di cambiare quello che aveva capito mi aveva stufato, la giurrisprudenza. Aveva afferrato quello e ha provato in quello. Ma lui è notaio da prima di nascere, e questo lo so io e lo sa lui. Credo stia ancora cercando una strada sua, e in questo siamo simili. Per il resto non so che fare, rispondere a queste mail in cui davvero si legge ancora l'amore, l'infatuazione, il tentativo... che dire??

    RispondiElimina
  3. io risponderei, ma freddamente. non perchè non ti dispiaccia di quello che sta vivendo. ma perchè lo faresti ripiombare in un passato che non rappresenta più la realtà delle cose.
    non è un bambino. e neppure un ragazzo... si parla di anni.
    non voglio entrare in particolari che magari non mi riguardano, ma tu, in tutto questo, vivi nel limbo come lui o hai creato una nuova e soddisfacente vita?

    RispondiElimina
  4. Io credevo tu avessi dubbi perché le sue paole non erano chiare e il suo sentimento non fosse esplicito, ma questo ragazzo si é messo a nudo ed é ancora innmaorato con cuore e testa.
    Sta a te decidere se e cosa puoi/vuoi dargli. E magari oltre ad essere un bravo ragazzo innamorato é pure bello.... Ti ricordi fra i primi post dell'anno la descrizione del ragazzo che cercavi? Quanto si avvicina lui alla tua richiesta? :)

    RispondiElimina
  5. Eileen mi vengono i brividi...l'ho vissuta anche io...però il mio sentimento era chiaro (era chiaro che non c'era più)...mi sembra che invece queste parole ti abbiano scosso tanto...
    io vedo amore in questa lettera...

    RispondiElimina
  6. SOno sorpresa, non pensavo vi sareste letti sta mazzata di roba! Grazie di cuore a tutti, siete fantastici! :))
    Annaccì:io mi gongolo in una vita piena, riuscita, ma credo che il mia autoisolamento faccia riflettere...sono ancora in un limbo che ho causato io...
    Becky: oddio, Andrea non è mai neppure entrato come paragone nella mia sorta di lista delirante, insomma lui è Andrea... io gli voglio bene, gli e ne vorrò sempre e per molto moltissimo tempo è stato tutto il mkio mondo, ma poi lì è iniziata la mia insoddisfazione totale per tutto e tutti...
    Daria: anche io leggo amore in quelle mail, e mi spaventa, anche perchè non so cosa provo io, il nodo è sempre lì...

    RispondiElimina