giovedì 8 aprile 2010

Riflessioni e Divagazioni

Per non perdere il mio povero tedesco acquisito con Anni di fatica su testi e declinazioni che non mi entravano nella zucca, sto leggendo un po’ di letteratura tedesca. Il fatto è che torno sempre a ciò che amo di più, ora in particolare “Il Faust” di Goethe. E come al liceo mi rivedo molto in Faust più che nella povera Margherita, e mi chiedo cosa farei se avessi la possibilità di riavere indietro la mia giovinezza, gli anni che cmq se ne sono andati… ora mi rispondo che forse sarei venuta in America molto prima. Eppure so che è un desiderio egoistico, perché so che questa mia decisione ha fatto e farebbe soffrire molte persone, penso ai miei familiari in particolare, che non mi vedono da quattro anni ormai. O forse vivrei tutto di nuovo, com’è stato, magari con più leggerezza, salvaguardando i rapporti umani che spesso ho lasciato indietro. Io ho avuto molte possibilità, molte “vite possibili” e credo che sarei stata felice in buona parte di queste. E credo che lo stesso si possa dire di mia sorella. Eppure se pensa invece ai miei genitori,mio padre ma in particolar modo mia madre, non credo che abbiano avuto tutte queste possibilità.
Mia madre nasce come figlia maggiore di una famiglia di certo non ricca. So per certo che la cosa che più voleva al mondo era studiare, eppure non ha potuto, non c’erano soldi, ed è dovuta andare a lavorare. E fra tanti lavori spezza schiena alla fine ha trovato quello esatto per lei. L’impiegata del notaio. Han cominciato insieme, quando lui si è laureato il padre ha assunto mia madre. Entrambi messi insieme credo non sapessero più di un bambino riguardo il lavoro, eppure mia madre oltre a lavorare, aveva accesso ai testi che prima non poteva guardare, i libri di giurisprudenza. E il notaio gli e lasciò portare a casa e la notte lei studiava. Quel che non capiva lo chiedeva in studio e insieme cercavano le risposte. Vi assicuro, mia madre era nata per fare il notaio. Alla fine era lui che andava a chiedere a lei, e lei sa rispondere senza guardare i testi. E poi è rimasta incinta di mio fratello e ovviamente per l’epoca, si è sposata. E poco dopo siamo arrivate io e mia sorella, non un figlio in più ma due in un colpo solo. La famiglia, la spesa, la casa, sempre da sola, mai una bambinaia o un’aiutante, eppure non ha mai lasciato il lavoro né chiesto il part time, credo che fosse follia pura per lei. Figurarsi che quando era incinta di noi mio padre dice che scaduto il termine della maternità obbligatoria si portava il lavoro a casa pur di non mollare lo studio notarile! A volte credo che persino noi, i figli, in un certo modo siamo stati un impedimento per lei, perché se fosse stata sola chissà, forse avrebbe davvero potuto studiare e alla fine prendere la sua ambita laurea. Eppure mai una volta in vita in vita sua ha detto qualcosa del genere, nemmeno nei momenti più neri.
Ecco, credo che mia madre, se avesse la scelta di Faust, si iscriverebbe a legge e in qualche modo farebbe la notaia. E credo se lo meriterebbe perché la sua è un’autentica passione. Mia sorella non l’ha mai avuta, non le interessava per nulla, mio fratello ben che mai, ma io sì. Io già al liceo passavo i pomeriggi con lei in studio e archiviavo le pratiche, o la aiutavo andando a fare le commissione. Poi da lì ha iniziato a insegnarmi, la contabilità, la gestione delle pratiche, tutto. Lei mi dice che quando io e mia sorella eravamo piccole ci chiedeva “ Cosa volete fare da grandi?” Mia sorella diceva la maestra mentre io” il notaio, come te mamma!” E credo che sia per questo che quando mi sono ammalata e successivamente quando sono partita le si sia spezzato il cuore. Perché io potevo farcela, io la laurea ce l’avevo in mano, potevo sposare Andrea e gestire lo studio con lui. Ma ad Andrea lo studio non è mai interessato. A lui interessava il prestigio che gli derivava da un cognome come quello di suo padre, ma tutto il resto, no. E mia madre (e il notaio) lo avevano capito da tempo, e credo che entrambi sperassero che io avrei preso in mano tutto. E confesso che per un bel po’ ci ho creduto anche io. Eppure non l’ho fatto, non l’ho retto. E il notaio ha decretato che lui andrà in pensione quando lo farà anche mia madre…. Credo che dovrà aspettare ancora tanti, tanti anni…

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