martedì 15 dicembre 2009

Parole

Ho sentito mia sorella... non è felice che non ci vediamo a Natale... a dire il vero abbiamo quasi fatto una litigata al telefono, inq uanto mi ha accusato di pensare sempre a me stessa e mai alla nostra famiglia, e che dopo tre anni avrei dovuto tornare. Io non me la sento, non ci riesco. Io sto bene qui, in Texas. Le sue parole sono state dure sgtavolta, ma lo sapevo, me lo aspettavo. Insomma, più mi vuole bene più mi fa del male. Ha tirato fuori la storia del figlio del notaio... insomma, qi tempi del liceo ero fidanzata con Andrea, figlio del notaio per cui mia madre lavora tutt'ora, noto professionista del pavese. Stavo bene, tutti entusiasti (vista anche la solidità economica della famiglia), ma io no. Oddio, non mi mancava niente, anzi. Lui mi voleva bene davvero. Ma io scalpitavo. E dopo l'università, più lui parlava di matrimonio più a me veniva l'orticaria, e l'ho lasciato, iniziando il mio vagare.... tutti, improvvisandosi novelli Freud, si sono fissati che il mio peregrinare per il mondo derivi da questo fatto, ma non è così, e io non so più come dirlo. Alla fine mi ha detto: " Eileen, mi chiedo se l'America sia davvero abbastanza lontana per te". A volte me lo sono chiesto pure io.

2 commenti:

  1. ciao!!! Grazie per il tuo commento! Ti capisco benissimo... anche io ero fidanzata con un bravo ragazzo di buona famiglia... faceva regali importanti e pensava al matrimonio, mentre io volevo altro... insomma era meglio un cioccolatino fatto col cuore che una spilla da mille euro fatta per compensare lacune... che dire... son tutti buoni a psicanalizzare sulla pelle degli altri... falli parlare...
    a proposito, come si vive a Dallas?
    Un abbraccio!

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  2. Ciao! Grazie a te per il tuo commento e per la comprensione. Io qui vivo benissimo (secondo me di sicuro meglio che in Italia...), shock culturale a parte! In queste pagine comunque cerco di raccontarlo.. a presto!

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