Alla fine ho sentito mia madre. Mi chiede allora come passo il Natale, dove vado. Resta sempre stupita quando le dico che vado a New York, non ha la concezione di quanto è grande l'America... per lei è come se da Pavia le dicessi che passo il sabato sera a Voghera, tutto lì insomma... E poi mi chiede come va il lavoro. Va bene, rispondo. "Ah Eileen, ora tieni la contabilità in America, mi ricordo come fosse ieri quando ti insegnavo la ritenuta d'acconto del notaio..." (Oddio, mica la tengo da sola la contabilità, sarebbe a dir poco impossibile!) Cmq un sorriso me lo strappa, perchè me lo ricordo pure io. E poi (senza nemmeno girarci troppo intorno) dice "Ma allora con questo fidanzato.. si , insomma... pensi di sposarti prima o poi??" E io rido. "Mamma! Non cominxiare anche stavolta!" Ma lei si fa un pò più dura. "insomma Eileen, sembra che ti abbia chiesto quando sbarcano gli alieni! Io davvero non capisco cosa ci sia di male per una ragazza a sposarsi ecco, metter su famiglia!Ormai non sei più una bambina!" Io una risposta la avevo, ma non potevo dirgliela. Io mi sono vista a fare la vita che ha fatto lei, mia madre. PEr carità, non che ci sia niente di male, un lavoro sicuro e ben pagato, remunerativo anche a livello personale, un marito, un buon marito, perchè mio padre dopo una vita in ferrovia ha la sua bella pensione, ma anche quando lavorava ha sempre aiutato in casa, si ricordava gli anniversari, facevano sempre le ferie al mare, insomma, molto più del marito medio italiano, e poi tre figli, un pò disgraziati certo, ma tutti laureati, tutti che han subito trovato un impiego, nessuno che si sia mai drogato o altro... eppure a pensare a una vita così mi viene da piangere. Io non la voglio una vita così! Come potevo fare a dire a mia madre che a pensare di vivere una vita come l'ha vissuta lei mi viene da piangere?? E io poi me la sento la sua risposta... " E allora che vita vuoi Eileen??" Io non lo so, davvero. Ma non so come fare a dire una cosa del genere a mia madre. Non so come fare a dire al mia ragazzo, fidanzato, come volete, che mi viene la nausea quando comincia imperterrito a chiedermi di trasferirmi, perchè non voglio trasferirmi! Non voglio convivere, non voglio sposarmi! Come faccio a dirlo ad un avvocato obiettivamente bello, in carriera se volete dire così, che vive in un mega loft a Manhattan, che guadagna annualmente una cifra che mia madre nemmeno in dieci anni di lavoro poteva sognare??
Credo che prima dovrei sapere io cosa voglio... E questo ancora non lo so.
venerdì 18 dicembre 2009
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